La marmellata della suora

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Il video che da giorni sta girando sul web non lascia dubbi. Roma, fermata Piramide della metropolitana: una suora entra dai tornelli di uscita senza biglietto. Li scavalca e si avvia ai treni indisturbata. Il filmato diventa virale e fa notizia: se è una suora ad essere beccata con le mani nella marmellata, la sua marachella è più grave. Il peccato si trasforma in peccato mortale. Quanti insospettabili salgono in metro, sui bus, sui treni senza pagare? Accade ovunque, non solo a Roma. È l’esercito dei “portoghesi”, di chi fa il furbo e, oltretutto, se ne compiace. Ma se a farlo è un prete, una religiosa, un appartenente a santa romana Chiesa, va diritto in prima pagina. Anzi, diventa motivo per una rivalsa collettiva, uno sdoganamento del rimorso. “Tu, che dal pulpito alzi il dito e mi insegni come devo comportarmi, sei il primo che, quando puoi, non rispetti le regole!”. Non sembra vero di potersi appellare alla cattiva condotta dei buoni maestri. Questo episodio ci dice alcune cose. Intanto che non smetteremo mai di pensare che il nostro peccato (per esempio il peccato di rubare i soldi del biglietto) diventi meno grave se sono in molti a commetterlo. Così si giustificano le scelleratezze di ben maggiore entità. Colpa comune? Mezza assoluzione. Poi ci dice che anche le suore sono persone come noi: con le stesse debolezze e tentazioni. Terzo: che non abbiamo bisogno di youtuber col telefonino in mano, ma di guardie che impongano una giusta multa ai trasgressori, anche se indossano l’abito talare. Infine, ne va della credibilità del nostro messaggio. I fedeli, pure i più bigotti, si sono stancati delle parole. Credono, invece, in chi testimonia il Vangelo con i fatti. Con i comportamenti quotidiani e i gesti domestici. Altrimenti le parole suonano false. A proposito di suoni. Una volta ero in centro a Milano su un bus. Il conducente udì un “click” sospetto e si voltò verso di noi: “Che diavolo è ’sto rumore?”. Era il rumore dell’obliteratrice: un passeggero era salito e aveva timbrato il biglietto.

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