La notte di Natale nel Campo dei pastori

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Direttamente dalla Terra Santa il racconto di come viene vissuto questo periodo a Gerusalemme, dove si trova la Basilica della Natività, tra l’accensione dell’albero nella città vecchia e la mostra dei presepi presso la Custodia. Poi, la sera della vigilia, si andrà nel villaggio di Beit Sahur, alle porte di Betlemme

di Maddalena Baschirotto

J.R.R. Tolkien, nel primo libro della sua celebre trilogia Il Signore degli Anelli, scrive “Not all those who wander are lost”, ovvero “non tutti quelli che vagano sono perduti”. Nel personale vagare dei miei 25 anni, le coincidenze e i casi della vita mi hanno portata in Terra Santa, nel cuore di una delle città più affascinanti di quest’area, se non dell’intero mondo: Gerusalemme.

Il primo soggiorno ha avuto luogo nel mese di febbraio 2022 quando, in collaborazione con il progetto “Libri Ponti di Pace”, diretto dal professor Edoardo Barbieri, dell’Università Cattolica di Milano, finalizzato alla valorizzazione del patrimonio librario delle biblioteche francescane in Terra Santa, ho trascorso poco più di dieci giorni nella Biblioteca Generale della Custodia di Terra Santa. La Biblioteca si trova nel cuore della città vecchia, nel quartiere cristiano, che costituisce solo una delle quattro parti collocate tra le mura della città vecchia: infatti vi sono anche il quartiere musulmano, ebraico e armeno. La Biblioteca si colloca all’interno del convento di San Salvatore, centro di riferimento per la comunità francescana, che da ormai otto secoli risiede in Terra Santa e costituisce un caposaldo per la comunità del posto e per la conservazione dei luoghi santi.

A febbraio ero impegnata nella redazione della mia tesi di laurea magistrale, dedicata allo studio di due resoconti di viaggio in Terra Santa. Porre la propria attenzione su una tradizione ultrasecolare di pellegrinaggio verso questi luoghi avvolti da un’aura di sacralità, misticismo, molteplici culture e storie di popoli, mi ha convinta ad andare oltre quei dieci giorni di soggiorno e scoprire di più di questo mondo.

Poche settimane dopo ho quindi partecipato al bando di servizio civile universale diffuso dall’Università degli Studi di Bari, rivolto a quanti volessero trascorrere un anno a Gerusalemme per collaborare con l’associazione “Pro Terra Sancta” che, tramite progetti sociali indirizzati alla popolazione locale, collabora da anni con i frati francescani. Grazie a questa opportunità a fine luglio sono tornata, accompagnata da altre volontarie, nella città santa. Da circa cinque mesi sono volontaria all’interno della Biblioteca dove mi occupo di catalogazione dei nuovi fondi acquistati o donati, della revisione e controllo del catalogo e dei fondi stessi, di valorizzazione del nostro patrimonio librario (molti e di varia provenienza sono i manoscritti, gli incunaboli e le cinquecentine conservate con cura e attenzione nel fondo antico), tramite visite guidate e mostre aperte al pubblico.

La Terra Santa è tornata nuova meta di pellegrinaggio per turisti da tutto il mondo che, a seguito dei due anni di restrizione e di difficoltà dovuti alla pandemia, hanno da poco ripreso a ripopolare le strade della città vecchia di Gerusalemme e dei luoghi santi delle altre cittadine limitrofe. E molte sono state le iniziative recenti che, in preparazione al Natale, hanno coinvolto le famiglie locali e i pellegrini.

Nell’ambito della Custodia, a pochi passi dalla Biblioteca, si trova il Terra Santa High School, che dal 1645 costituisce un punto di riferimento importante per quanti abitano nella città vecchia di Gerusalemme. Qui il 27 novembre ha avuto luogo una delle prime e più raccolte accensioni dell’albero di Natale, visibile a fianco della svettante torre del convento di San Salvatore. Insieme all’apertura, qualche settimana dopo, del mercantino di Natale all’entrata di Città Nuova (una delle otto porte della città vecchia), ha costituito uno dei momenti più suggestivi vissuti in questa prima parte del periodo natalizio. Famiglie di varia provenienza, pellegrini e personalità come il Custode di Terra Santa Fra Francesco Patton e il Console italiano di Gerusalemme Giuseppe Fedele, hanno partecipato personalmente all’accensione dell’albero, simbolo di vicinanza per la comunità locale e anche per portare un segno tangibile di questo ritorno a una semi-normalità dopo i due anni di Covid.

Di particolare fascino è stata anche la recente inaugurazione della mostra dedicata ai presepi natalizi, che ha avuto luogo il 15 dicembre presso i locali della Curia Custodiale. Prendendo a prestito per esporli al pubblico alcuni dei presepi trovati negli uffici della segreteria, doni ricevuti negli anni dai Custodi di Terra Santa, si è deciso di portarli all’attenzione sia dei fedeli cristiani sia dei pellegrini genuinamente curiosi. Fine della mostra è infatti quello di evidenziare la centralità della festa natalizia nei secoli e il ruolo di questa tematica nell’arte. Tra i presepi intagliati nel legno e ricavati dalla madreperla, di particolare interesse è quello napoletano.

Nella cittadina di Betlemme, a pochi passi da Gerusalemme e al centro del pellegrinaggio di stampo natalizio, si è tenuto lunedì 19 dicembre un incontro dedicato a tutti i volontari italiani che si trovano al momento in Terra Santa. Nella cornice della Basilica della Natività, e in particolare nella Grotta sotterranea, don Luciano Ruga ci ha accompagnato in una riflessione di preparazione al Natale. Rivolgendosi a noi giovani ha detto che «il Natale restituisce passione alla nostra vita», con l’augurio di una serena e arricchente continuazione di questa esperienza.

Nell’affascinante e suggestiva cornice di Betlemme avrò inoltre la possibilità di trascorrere anche la notte di Natale.

“C’erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all’aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, ma l’angelo disse loro: “Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia” (Lc 2, 8-12)”.

Oggi il Campo dei pastori si trova alle porte di Betlemme, nel villaggio di Beit Sahur, e qui nel 1954 i francescani hanno costruito la cappella Sanctorum Angelorum ad Pastores, a ricordo di ciò che è raccontato nel Vangelo di Luca. Dopo la Santa Messa di Natale, che sarà celebrata circa a mezzanotte della Vigilia, in compagnia delle altre volontarie raggiungerò a poca distanza da lì la Basilica e, al suo interno, la Grotta della Natività. Con i fedeli che, in contemporanea, avranno partecipato alla Santa Messa di Natale nella chiesa francescana di Santa Caterina, trasmessa in mondovisione, visiterò questo luogo santo nel momento di massima suggestione e fascino, celebrando l’evento che ha profondamente segnato la storia dell’umanità da più di duemila anni.

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