La pesca del santino
Di Arianna Ferrari e Andrea Rovati
LEI
“VENDITORE: Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?PASSEGGERE: Almanacchi per l’anno nuovo?VENDITORE: Sì signore.PASSEGGERE: Credete che sarà felice quest’anno nuovo?VENDITORE: Oh illustrissimo sì, certo.PASSEGGERE: Come quest’anno passato?VENDITORE: Più più assai.PASSEGGERE: Come quello di là?VENDITORE: Più più, illustrissimo.PASSEGGERE: Ma come qual altro? Non vi piacerebb’egli, che l’anno nuovo fosse come qualcunodi questi anni ultimi?VENDITORE: Signor no, non mi piacerebbe.PASSEGGERE: Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi? VENDITORE: Saranno vent’anni, illustrissimo.PASSEGGERE: A quale di codesti vent’anni vorreste che somigliasse l’anno venturo? VENDITORE: Io? non saprei.PASSEGGERE: Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?VENDITORE: No in verità, illustrissimo.PASSEGGERE: E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?VENDITORE: Cotesto si sa”.Così inizia il Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggeredi Giacomo Leopardi. Ogni inizio è colmo di attese e speranze… per ognuno di noi. Nel Lodigiano esiste un’antica e persistente tradizione: il primo gennaio in chiesa viene distribuita l’immaginetta di un santo ed è lui che ti sceglie, non il contrario. È segno di ciò che sarà e protezione per quel che accadrà. Non riesco ormai a immaginare un modo migliore per iniziare l’anno: nella protezione dei santi e alla luce della fede.
arifer.77@libero.it
LUI
Quest’anno per me è san Gennaro, per Arianna san Lazzaro. Arianna, lodigiana per nascita e formazione, non cessa di tessere le lodi dell’Oltrepò pavese, la mia terra natale e la sua di adozione. Per me vale però anche l’inverso: sono arrivato a Lodi nell’ormai lontano 2000 e questi luoghi e questa gente mi hanno accolto e amato, ricambiati. Nelle tradizioni si esprime l’anima di un popolo e una delle più dolci che ho scoperto è quella del santino del primo dell’anno, distribuito all’uscita della chiesa dopo la Messa; lo prendi in un cesto e ti accompagna per tutto l’anno in una sorta di legame speciale tra te e un protettore celeste che veglierà su di te. Alcuni sono già venerati da tanti come sant’Antonio da Padova, san Raffaele Arcangelo e san Francesco di Sales, altri invece meno noti come san Gerardo Maiella “pescato” nel 2020 anno del Covid, fino a quel momento a noi sconosciuto ma ormai diventato di casa… numerosi gli amici incontrati in questi anni, espressione viva della comunione dei santi con i quali preghiamo di avere parte pienamente un giorno ma che possiamo e dobbiamo vivere già ora. E scopro che anche Carlo Acutis, il primo “santo millennial” beatificato nel 2020 e che verrà canonizzato nel 2025, amava questa tradizione (e ogni volta trovava l’immagine di Gesù, dubito che fosse un caso), come a volerci dimostrare che i santi generano altri santi. Non sarà un anno facile, nessuno lo è, ma è bello sapere che non siamo soli: san Gennaro e san Lazzaro pensateci voi!
andrea.rovati.broni@gmail.com