La serie con Richard Gere

“MotherFatherSon” è una serie in otto episodi prodotta dalla BBC e trasmessa dall’8 giugno su Sky Atlantic. Sempre disponibile in streaming anche su Now TV, vede Richard Gere esordire in TV, a 70 anni compiuti, con un ruolo da protagonista. Nei pan-

ni di Max Finch, Gere è un potente e spietato magnate dell’editoria con un impero immenso. Un uomo che, in virtù del proprio lavoro, può influenzare le elezioni e plasmare la politica. È separato dalla moglie Kathryn, una ricca ereditiera impegnata con associazioni benefiche. Ora è pronto a passare la mano, lasciando il suo impero al figlio Caden che dirige uno dei giornali di proprietà.

Ma questi è un ragazzo che soffre enormemente la figura dura del padre. La pressione delle responsabilità e il non voler deludere le aspettative del genitore, porteranno il giovane ad assumere comportamenti autodistruttivi che potrebbero colpire anche l’impero costruito nel corso di una vita da Max.

L’ex moglie si riavvicinerà alla famiglia, nonostante la separazione dal marito, per tutelare gli interessi dei Finch che potrebbero vacillare proprio a causa del giovane. Max è sicuramente una persona geniale e brillante, ma è anche un uomo freddo, calcolatore e spietato. Uno squalo che non si fa problemi a spiare le persone e a usare il proprio potere per “indirizzare”, addirittura, l’elettorato.

Un ruolo diverso dal solito per l’attore statunitense, cosa che contribuisce a rendere ancora più straniante la visione di questa serie. “MotherFatherSon” è un family-dramma che sfocia nella politica, ma per la volontà di abbracciare più pubblico possibile esagera con le tematiche, rendendo la storia un po’ confusionaria e poco attenta ai dettagli: la sete di potere di un businessman e i tentativi di influenzare la sua famiglia e le vite degli altri sono il tema portante. Si aggiungono la campagna elettorale sovranista e il ruolo dei media e della comunicazione e la serie è servita.