La stazione non ha più personale
A Bressana Bottarone le macchine hanno sostituito i ferrovieri, trasferiti ad altre sedi
BRESSANA BOTTARONE – La stazione ferroviaria di Bressana Bottarone, come tante altre piccole stazioni ferroviarie in Italia, non ha più il personale. Da alcune settimane infatti al posto delle vetrate attraverso le quali i pendolari da sempre potevano osservare gli addetti alle prese con macchinari e computer, ci sono solo pannelli di ferro che hanno sbarrato ermeticamente tutti i locali. Il personale, che non è stato licenziato ma destinato ad altre sedi, è stato sostituito dall’Apparato Centrale Computerizzato Multistazione di Pavia, installato a fine novembre. L’investimento complessivo di oltre 30 milioni di euro per i lavori sulla linea ferroviaria Milano-Genova ha così interessato anche la stazione di diramazione di Bressana: il nuovo impianto, uno dei sistemi di massimo livello tecnologico nel settore del segnalamento ferroviario, è considerato una “cabina di regia” che grazie alle tecnologie di ultima generazione e al potenziamento infrastrutturale renderebbe più affidabile la linea, incrementando gli standard di regolarità e di puntualità del traffico ferroviario. L’Apparato Centrale è stato realizzato per consentire una gestione più efficiente della circolazione ferroviaria, una maggiore flessibilità nell’uso dei binari e per migliorare gli standard di regolarità e puntualità dei treni. In caso di guasti, dovrebbe ridurre al minimo i disservizi e consentirebbe di far viaggiare i convogli anche in senso di marcia opposto, mantenendo i parametri di sicurezza previsti dalle normative vigenti. Benefici anche nei processi di manutenzione, grazie ai sistemi informatici di diagnostica predittiva che ridurranno l’insorgenza di avarie improvvise. La stazione di Bressana è entrata in funzione nel 1867 e disponeva di uno scalo merci con annesso magazzino che nel 2010 fu smantellato, mentre il magazzino venne convertito a deposito.
Mattia Tanzi