La sua prima rosa

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Di Carlo Zeme

Non ho mai capito i genitori che decidono di dare ai propri figli il nome del santo del giorno in cui nascono. Ho sempre pensato che far coincidere il compleanno con l’onomastico assomigli un po’ a un’occasione persa, un vassoio di pasticcini in meno. Dato che al destino piace scherzare sapete quando è nata Margherita? Il 16 novembre: il giorno di santa Margherita di Scozia. Pensando a questo caso vorrei dare sin d’ora una pacca sulla spalla a chi un domani la penserà come me, e conoscendo mia figlia, si chiederà come mai i suoi genitori abbiano preso questa decisione. Il nome Margherita, in realtà, lo abbiamo scelto molto prima e poi il destino ha voluto che nascesse proprio quel giorno. Ma la storia vuole che la nostra piccola abbia molte sante omonime e così c’è addirittura l’imbarazzo della scelta: a chi chiedeva quando fosse il suo onomastico infatti non sapevamo bene quale data indicare. Il 22 maggio è stato il giorno della memoria liturgica di santa Rita, all’anagrafe (o nei registri del ’500) si chiamava Margherita, la santa delle cause impossibili, delle rose, delle mille vite e direi anche della pazienza dato che ha dovuto aspettare 517 anni per salire sugli altari. Ebbene, il 22 maggio nella nostra casa c’è aria di festa già da qualche anno perché ricorre il nostro anniversario di matrimonio. Il 22 maggio da quando siamo sposati passiamo a donare una rosa alla statua della santa in una chiesa a pochi passi da casa. Quest’anno il 22 maggio la rosa l’abbiamo portata in tre, e siamo riusciti a lasciarla nonostante Margherita si fosse innamorata dei petali rossi tanto da rischiare di mangiarsene almeno un paio. La ricorrenza però è risultata ancora più speciale. Mentre stavamo uscendo dalla chiesa un signore con un sorriso grandissimo ha donato un piccolo bocciolo di rosa a Margherita, dicendoci che questa giornata andava ricordata e che la nostra bimba è bella proprio come quel bocciolo. Margherita ha ricevuto la prima rosa della sua vita, nel giorno di santa Rita. Tutti i segni ci dicono che il prossimo anno, tra i vari festeggiamenti di fine maggio, dobbiamo aggiungere anche l’onomastico della più piccola di casa.            

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