La vita è tutta un quiz

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di Silvia Malaspina e Carolina Mangiarotti

“Sì, la vita è tutta un quiz / e noi giochiamo / e rigiochiamo / perché noi non ci arrendiamo / fino a quando non vinciamo” cantava Renzo Arbore nella sigla di “Indietro tutta” nel 1988: il brano ironico, che voleva essere una tagliente parodia dei giochi a premi, così in voga in quegli anni, potrebbe essere riadattato a descrivere la situazione che stanno vivendo in questi mesi gli studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori.

È iniziato infatti il toto test: l’accesso alla quasi totalità delle facoltà universitarie è sotteso al superamento di uno o più test di ammissione sotto forma di quiz con famigerate risposte “a crocette”. Il periodo caldo dei test di ammissione inizia a febbraio e si protrae fino a luglio; nel mezzo ci sono le prove dell’esame di Maturità, ragion per cui il benessere psicofisico di studenti e genitori risulta ad altissimo rischio.

«Non ci posso credere! A marzo ho tre test di ammissione. Due ad aprile e ancora uno a luglio: quando posso studiare per la Maturità? Di notte? E non posso fare diversamente: devo avere un piano A, un piano B e uno C: fino al 5 settembre non saprò se sono stata ammessa alla facoltà del cuore, quindi devo garantirmi un’eventuale iscrizione a un’altra, altrimenti, se va male, cosa faccio? Vado a cuocere gli hamburger al Mc Donald’s?»

«La situazione è paradossale! L’ultimo anno delle superiori dovrebbe essere assaporato senza stress e senza tensioni: il programma scolastico è, per quanto riguarda le materie di mia conoscenza, il migliore in assoluto e dovreste avere la possibilità di approfondire tanti aspetti del piano didattico. Invece dovete fare gli equilibristi tra la preparazione appiccicaticcia per verifiche giustamente inevitabili e lo studio per i test che pretendono di concentrare in 60 domande la conoscenza di 4 o 5 materie. Mi dispiace perché arriverete alla Maturità disgustati da questa corsa ad ostacoli, mentre dovrebbe essere un impegnativo ma sereno momento di passaggio da ricordare per tutta la vita.» «Infatti anche i proff. si lamentano, ma capiscono che non possiamo agire diversamente. Adesso faccio tutti questi test e se non ne passo nemmeno uno?» «Cerchiamo di non inscenare il solito melodramma: su quattro facoltà, sarai ammessa a una! Quello che non comprendo è il voler anticipare tutto: alcuni test si possono addirittura affrontare in quarta superiore: tra un po’, insieme all’esame di terza media, verrà somministrata qualche prova di ammissione all’Università! Non sarebbe più logico lasciare le iscrizioni libere e instaurare un blocco alla fine del primo anno di frequenza, con il superamento di esami obbligatori?» «Non fare polemica, non serve a nulla: ormai la nostra vita è scandita dai quiz e dobbiamo adeguarci!»

silviamalaspina@libero.it

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