L’amore ai tempi dell’AI
Di Silvia Malaspina
Cara la mia Anne, conosco solo il tuo (credo fittizio) nome di battesimo, ma su di te si è scritto molto negli ultimi giorni, poiché la tua incredibile vicenda ha avuto un’eco fragorosa. Per quei pochi che lo ignorassero: sei una designer di interni francese di 53 anni, caduta in una trappola amorosa ed economica che ha stravolto la tua vita. Dopo aver pubblicato su Instagram le foto di una tua settimana bianca, sei stata contattata da un ammiratore che rispondeva niente popò di meno che al nome e alle sembianze di Brad Pitt, con il quale hai iniziato un lungo scambio di messaggi. Il finto Brad ti ha inviato poesie e mielose dichiarazioni d’amore che ti hanno colpita così tanto da indurti a divorziare dal tuo miliardario marito, per poter scappare, non sappiamo se per Sette anni in Tibet, con il tuo amato. Purtroppo, cara Anne, il finto Brad deve aver rispolverato l’interpretazione del ladro autostoppista J.D. in Thelma e Louise, che consacrò il vero Brad a star internazionale ed è invece costato a te la somma di oltre 700.000 euro. Cara Anne, immagino che tu abbia scelto la professione di designer per un innato senso estetico e che per sviluppare i tuoi progetti tu abbia confidenza con l’informatica: come hai potuto non renderti conto che le fotografie inviate dal finto Brad, mentre da un letto d’ospedale millantava gravi problemi di salute e cure costose che non poteva sostenere, fossero frutto della manipolazione dell’intelligenza artificiale? Oltretutto, e te lo dice una che di fotografie del vero Brad ne ha ammirate un numero che volge all’infinito, il Brad creato dall’AI è bruttarello, più vicino a una maschera di carnevale o a una statuina creata dagli artigiani di San Gregorio Armeno che al sempre fulgido e reale attore. Mi chiedo con sgomento: noi donne, seppur mature, siamo così vulnerabili e affamate di attenzioni da cadere in una grossolana trappola amorosa che non ingannerebbe nemmeno una tredicenne alle prese con la prima cotta? Abbagliate dal mito dell’essere multitasking, ci siamo ritrovate così esaurite da farci abbindolare dal primo tronista da strapazzo che con qualche moina ci fa sentire uniche? I numeri, ahimè, parlano chiaro: da un’indagine della Polizia Postale è emerso che circa il 10% delle signore che frequentano siti di dating per la ricerca dell’anima gemella è stato ingannato e derubato di cospicue somme di denaro da falsi aspiranti partner. Ora tu, cara Anne, sei ricoverata per la cura di una grave depressione: ti auguro una pronta ripresa e di non cadere mai più nella trappola dell’amore artificiale!
silviamalaspina@libero.it