L’amore di Dio concorre al bene della nostra vita

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Ultimo pellegrinaggio vocazionale di maggio al Santuario della Madonna delle Grazie di Voghera

VOGHERA – Il quarto e ultimo pellegrinaggio mariano vocazionale, per questo mese di maggio, si è svolto la mattina di sabato 27 maggio al Santuario della Madonna delle Grazie di Voghera.

Ancora una volta siamo andati a un santuario dedicato a Maria per stare davanti al Signore, insieme alla Madonna, e chiedere, supplicare il dono grande delle vocazioni, soprattutto al ministero ordinato e alla vita consacrata.

All’inizio della celebrazione il Vescovo ha rivolto un caloroso e grato saluto alla comunità dei Frati, in particolare a Padre Arcadio Blecharczyk e a Padre Cristoforo Paszkiewicz. Ha ringraziato mons. Marco Daniele, vicario foraneo, i diaconi e la cantoria.

Erano presenti numerose religiose di diverse congregazioni.

Nell’omelia, Mons. Marini ha evidenziato che quando ascoltiamo la Sacra Scrittura è Lui, il Signore, che ci parla, in quel momento preciso. Non leggiamo e ascoltiamo un testo scritto che riguarda il passato. Ascoltiamo un vivente che in quel momento rivolge a noi la sua parola, parola di amore e parola di salvezza. Così il Vescovo ci ha e-sortati e ha ricordato che nella parola del Signore, risuonata anche sabato nel santuario, è Lui stesso presente.

Con questa rinnovata consapevolezza di fede, cambierebbe il nostro modo di stare in ascolto, di accogliere e di vivere ciò che ascoltiamo, cambierebbe, quindi, anche il nostro vivere la quotidianità! È Lui risorto e vivo in mezzo a noi che parla al nostro cuore, lo illumina. In quale modo il Signore che parla al cuore lo illumina? Lo illumina, innanzitutto, perché ci viene ricordato che tutto nella vita è grazia! Non c’è nulla al di fuori della grazia di Dio. Non c’è nulla al di fuori dell’amore di Dio; al di fuori della provvidenza di Dio.

Tutto è grazia, anche quello che al nostro povero sguardo a volte non sembra tale. Tutto è grazia! Perché in tutto, in tutto, l’amore di Dio si rende presente e collabora perché tutto concorra al bene della nostra vita. Che bellezza ripercorrere la nostra vita alla luce di questa verità! Il vescovo Guido ha così ripreso la liturgia della parola con l’esperienza di San Paolo che giunge a Roma da prigioniero, riportata negli Atti degli Apostoli (At 28, 16-20.30-31). Attraverso una serie di vicende non preventivate, impensabili, negli Atti viene sottolineato come proprio quella situa- zione consente all’apostolo di parlare, con franchezza e senza timo-re, del Signore e del suo vangelo, di testimoniare Gesù e la sua salvezza quotidianamente. «Ciò che da un punto di vista umano poteva apparire sconfortante e una sconfitta, – ha affermato il vescovo – nella logica della fede diventa una occasione propizia di testimonianza e di annuncio».

Gli spunti per convertire la vita di ciascuno di noi alla bellezza e alla gioia piena sono molti, siamo ben accompagnati in questo cammino.

Lucia Gradi

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