L’apostolo delle Calabrie

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Di Daniela Catalano

Don Mariano Arciero, il beato di questa settimana, è venerato soprattutto al Sud con l’appellativo di “apostolo delle Calabrie”. Nasce a Contursi, in provincia di Salerno, il 26 febbraio 1707 in una famiglia di contadini. A otto anni dimostra una profonda devozione verso la Madonna delle Grazie venerata in paese, che chiama “Mamma bella”. Essendo un bambino molto intelligente e vivace, è preso a servizio dal nobile Emanuele Parisio che, diventato sacerdote, lo porta con sé a Napoli e lo fa studiare. Il giovane Mariano entra in seminario e il 22 dicembre 1731 è ordinato presbitero. La profonda cultura teologica, la conoscenza della Scrittura e la preparazione umanistica consentono a don Mariano di imporsi all’attenzione del clero napoletano. Quando un canonico napoletano, mons. Gennaro Fortunato, è nominato vescovo di Cassano allo Jonio in Calabria, vuole che don Arciero lo segua. Per venti anni il beato svolge il suo ministero sacerdotale in terra calabrese come un autentico missionario, edificando chiese, aiutando il clero locale e dedicandosi alla formazione religiosa di piccoli, adulti e poveri. Scrive anche la Pratica della Dottrina Cristiana, in dodici istruzioni in dialoghi. Alla morte di Mons. Fortunato, don Arciero ritorna a Napoli e a lui è affidata la guida spirituale del seminario e della Congregazione dell’Assunta. È molto ricercato come consigliere e confessore e riprende le “Missioni al popolo” in tutto il Regno partenopeo. Il futuro san Vincenzo Romano è uno dei suoi figli spirituali. Don Mariano vive di elemosina e le offerte ricevute le dona in beneficenza ai bisognosi, veste in modo semplice, mangia e riposa pochissimo perché trascorre molto tempo in contemplazione del S.S. Sacramento. Muore, come aveva predetto, il 16 febbraio 1788 alle ore 16, all’età di 81 anni e in quel momento la futura santa Maria Francesca delle Cinque Piaghe esclama: «Ho veduto l’anima di don Mariano che era trasportata in cielo ed era coronata da due angeli, che portavano due corone. E Gesù e Maria Santissima, che lo benedicevano». Il 14 agosto 1854 Pio IX lo dichiara venerabile e il 24 giugno 2012 Benedetto XVI lo proclama beato. La sua memoria cade il 16 febbraio.

cadarita@yahoo.it

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