Le Piccole Sorelle Povere in preghiera per la fondatrice

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L’Eucaristia a Genova nell’istituto delle religiose fondate nel 1836 in Bretagna da santa Jeanne Jugan

GENOVA – «Jeanne Jugan, in religione Maria della Croce, è un esempio a cui bisogna andare, non solo per ammirazione, ma soprattutto per imitazione»: così è iniziata l’omelia di Mons. Guido Marini che lo scorso 30 agosto ha celebrato la Messa in onore della fondatrice delle Piccole Sorelle dei Poveri, opera iniziata nel 1836 in Bretagna, per assistere malati e bisognosi. «Quando abbiamo la grazia di incontrare un santo, incontriamo la pienezza della vita che è Dio e che il santo ha accolto pienamente. – ha detto ancora il vescovo – Dio dà tutto e non toglie niente, anche se noi temiamo sempre che Lui ci tolga qualcosa. Jeanne Jugan ha aperto le braccia e ha permesso a Dio di prenderle. Anche noi vogliamo chiedere a Dio la grazia di aprirgli le braccia come la santa. Il Signore è il mio pastore e non manco di nulla, e Jeanne Jugan lo ha detto, diciamolo anche noi». «San Paolo afferma: tutto concorre al bene per coloro che amano Dio. Tutto, perché il disegno di amare si realizza nella nostra vita. – ha concluso – A Jeanne Jugan oggi chiediamo di intercedere per noi per avere una fede più grande, una gioia continua, una meraviglia continua, con il Suo amore». Mons. Marini ha saputo toccare le corde del cuore dei numerosi presenti: le suore, gli anziani ospiti assistiti in istituto, gli amici, i volontari, i benefattori e i semplici fedeli.

Filippo Zolezzi

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