Le suore di Sant’Anna onorano la patrona
La Messa del vescovo domenica scorsa in cattedrale alla presenza delle religiose che prestano il loro servizio in Casa “Sacro Cuore”
TORTONA- È stata festa grande domenica scorsa per le suore della congregazione indiana fondata dalla Serva di Dio Madre Thatipatri Gnanamma, che hanno onorato la patrona sant’Anna partecipando alla S. Messa solenne celebrata dal vescovo Mons. Guido Marini alle ore 10.30 in cattedrale. All’inizio della celebrazione, animata dalla Corale della Cattedrale diretta da Daniela Menditto e accompagnata da Luca Sturla all’organo, ha preso la parola suor Prabha per ringraziare il vescovo e per sottolineare l’importanza della festa nella quale si ricorda la figura di sant’Anna, madre di Maria, il cui culto è molto diffuso nella tradizione cristiana per il suo importante ruolo nella storia della fede. Mons. Marini ha iniziato l’omelia con una “battuta” sui ventagli usati per placare il caldo esteriore al quale si è auspicato possa corrispondere il caldo interiore del cuore mentre si partecipa alla Messa. La celebrazione domenicale, infatti, permette di «rimettere a fuoco la bellezza del volto di Dio e di ritrovare la verità della nostra vita». Facendo riferimento alla Parola della XVII Domenica del Tempo Ordinario, il vescovo ha citato il passo del profeta Eliseo nel quale viene messo in evidenza quanto Dio è Provvidenza infinita e si prende cura del suo popolo, senza abbandonarlo mai. «Quando si rimette a fuoco questo aspetto del volto bello di Dio – ha detto – si rimette a fuoco anche la verità su noi stessi che siamo uomini e donne che ci fidiamo di Dio perché sappiamo che non ci abbandona mai». Nella seconda lettura san Paolo scrive alla comunità di Efeso che vive un momento di divisione e ricorda che Dio è uno solo ed è comunione di amore. Nella riscoperta del volto di Dio, il popolo ritrova la sua unità e la vera comunione. Infine, Mons. Marini, citando il passo del vangelo nel quale Gesù di fronte alla folla affamata interviene in modo sovrabbondante colmando la fame fisica e quella spirituale, ha sottolineato il terzo aspetto del volto bello del Signore che sazia la fame più profonda e riempie il cuore dell’uomo. «Solo quando ci lasciamo abbracciare dal Signore e lo facciamo entrare nelle pieghe della nostra vita – ha affermato – possiamo trovare la pace del cuore e della vita a cui tutti aneliamo. Ed è durante la Messa che incontriamo Colui che è amore infinito e sovrabbondante». Poi, le 8 suore presenti, – suor Cecilia, suor Pravallika, suor Pavani, suor Prabha, suor Saini, suor Nirmala, suor Sobha e suor Girija – si sono portate davanti al presbiterio per rinnovare i loro voti nelle mani del vescovo. Insieme alle tre che sono a Tortona – suor Cecilia, suor Pravallika, suor Pavani c’erano anche le consorelle delle comunità in provincia di Como. Si sono unite alla festa delle suore di Sant’Anna anche alcune religiose delle altre 4 congregazioni presenti in città: Salesiane, Orionine, Brignoline e Giuseppine di Rivalba. Prima della benedizione finale mons. Carlo Curone, che ha concelebrato, insieme a don Paolo Padrini e a don Ildefonso, ha ringraziato le suore di Sant’Anna per il loro prezioso e costante servizio prestato con dedizione presso la Casa del Clero a Tortona, di cui lui è direttore. Sono seguiti i ringraziamenti caldi e affettuosi da parte della superiora suor Cecilia che ha abbracciato il vescovo. Le suore, infine, hanno anche allietato l’assemblea con un canto finale della tradizione indiana dedicato a sant’Anna. Non è mancata neppure la bella foto di gruppo. A loro la comunità pastorale “San Marziano” ha augurato una buona e lunga permanenza perché sono una bella e significativa presenza in diocesi.