Le “Tartarughine Tortonesi” a Rivalta

Visualizzazioni: 1266

Prima uscita del neonato gruppo di cammino “lento”

TORTONA – Ripartono all’insegna del turismo lento, le passeggiate del gruppo di camminatori delle Edicole Sacre del Tortonese, che ora, da un’idea di Ivana Boldrin e Maria Teresa Guagnini, hanno dato vita alle “Tartarughine Tortonesi”, una versione dolcemente slow dell’andare alla scoperta delle bellezze naturalistiche e artistiche del territorio. Armati di un’ilarità degna di una scolaresca in gita e dopo aver nominato Franco Cebrelli come capitano, il serpentone formato da una sessantina di partecipanti – suddiviso in tre raggruppamenti e guidato da Luciano Ferrario, Giacomo Seghesio e Carlo Gastaldi e dalla mascotte Buba – ha imboccato il sentiero dedicato ad Andrea Bricchi, riscoprendo il benessere del “passeggiare lentamente”. Meta prefissata: l’abbazia cistercense di S. Maria a Rivalta Scrivia.

Gli “Amici dell’Abbazia di Rivalta”, associazione di volontari, hanno spiegato alle “Tartarughine Tortonesi” dettagli su origini, vicissitudini e curiosità legate ai monaci cistercensi. Dalla sala dei monaci a quella capitolare, passando per il dormitorio dove sono allestite una mostra di icone russe e una sul libro dell’Apocalisse, con 24 tavole di arte contemporanea di Giuseppe Papetti, i visitatori si sono soffermati su ogni singolo particolare di questo magnificente edificio, dove domenica 30 maggio alle 17.30 (obbligatoria la prenotazione) si terrà uno dei concerti di “Echos” il Festival internazionale di musica. «Dal 1996 siamo a disposizione per valorizzare la nostra abbazia – spiega Fausto Miotti, presidente degli “Amici dell’Abbazia” di Rivalta – e teniamo aperta la chiesa tutte le domeniche pomeriggio durante la bella stagione. Siamo disponibili tutto l’anno, per visite guidate su prenotazione». A questo gioiello manca solo un aiuto economico per portare avanti i restauri sulle pareti esterne, su una serie di affreschi e su due altari laterali.

E poi c’è l’organo – un “Vegezzi Bossi” del 1894 – muto dagli anni ’70 che avrebbe bisogno di un accurato restyling.

Alessandra Dellacà

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *