L’“ecumenismo della carità” per essere uniti nella Chiesa

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Durante la Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani, che si è conclusa ieri, sono stati celebrati i Vespri con la Comunità ortodossa rumena di Tortona e con quella valdometodista di Alessandria e Bassignana

TORTONA – Anche a Tortona si è svolta la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani (SPUC), fissata universalmente dal 18 al 25 gennaio di ogni anno. Oltre alla preghiera quotidiana durante la Santa Messa delle ore 8 in Cattedrale, il percorso è stato contrassegnato da due appuntamenti condivisi, rispettivamente, con la comunità ortodossa rumena cittadina e con quella evangelica metodista di Alessandria.

Sabato 21 gennaio, infatti, a metà della Settimana, le comunità cristiane cattolica e ortodossa di Tortona, si sono ritrovate nell’antica chiesa del Loreto, oggi parrocchia di S. Teodoro Studita, per la celebrazione dei Vespri.

A presiedere il momento di preghiera è stato il parroco, padre Catalin Aftodor, che, accompagnato dal piccolo ma efficace coro parrocchiale, ha cantato, parte in italiano e parte in lingua originale, i salmi e le preghiere di intercessione della liturgia rumena.

A rappresentare la Chiesa cattolica è stato il vescovo, Mons. Guido Marini, fraternamente accolto da p. Catalin, che, anche a nome dei numerosi fedeli presenti, gli ha consegnato una preziosa icona della Theotokos. Erano presenti il Delegato diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso, don Roberto Lovazzano, e il delegato per le relazioni con gli ortodossi, don Gino Bava, oltre agli altri componenti laici della Commissione per l’Ecumenismo: Giorgio Bailo, Luisa Iotti e Mario Pivetti, e il parroco della Cattedrale, don Claudio Baldi, anche in veste di assistente del Gruppo MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale) di Tortona, da sempre animatore della Settimana di Preghiera per l’Unità.

Grazie alla gentile traduzione in italiano dei testi, dopo il canto o la lettura dei salmi, è stato possibile godere delle intense invocazioni che i fratelli ortodossi rivolgono alla Santissima Trinità (il “Trisagio” Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale) e alla Madonna “tuttasanta, purissima, più che benedetta, gloriosa Sovrana nostra Madre-di-Dio e semprevergine Maria”. Al termine del rito, il vescovo Marini è stato invitato a prendere la parola. Dopo aver ringraziato per l’invito e per il dono, ha proposto una efficace presentazione dell’ecumenismo, partendo dal rapporto più semplice e spontaneo che ha chiamato “ecumenismo dell’amicizia”, per arrivare al più completo e intenso “ecumenismo della carità”. Il pastore metodista di Alessandria, non fisicamente presente per altri impegni del suo ministero, ha inviato un messaggio di saluto con l’auspicio finale “che il Signore ci aiuti a rivestirci con i suoi abiti di pace, giustizia e misericordia”.

La consolidata tradizione di accoglienza dei fratelli ortodossi ha previsto che il congedo non potesse avvenire se non dopo un cordiale momento conviviale.

Martedì 24 gennaio, in Cattedrale, il Vescovo ha presieduto il Canto dei Vespri a chiusura della Settimana di preghiera.

All’inizio della celebrazione, don Lovazzano ha ricordato come l’ecumenismo, per la Chiesa cattolica, sia un impegno ormai “irreversibile” e come sia il dialogo la via maestra verso l’unità. All’omelia Mons. Marini, dopo aver salutato e ringraziato per la loro presenza il pastore metodista di Alessandria, Gregorio Plescan, e alcuni rappresentanti della comunità ortodossa rumena di Tortona, ha commentato la salmodia del giorno. «Più confidenza, intesa come fede sincera e profonda, in Dio (Salmo 124), più umiltà di cuore (Salmo 130) e la piena conversione a Gesù Cristo come unico centro della vita e fonte della salvezza (Inno dei salvati) sono gli atteggiamenti che permettono – ha concluso il Vescovo – di camminare verso la piena unità». Al pastore Gregorio è stato affidato il commento del brano della Sacra Scrittura (Isaia 1,12-18) da cui è stato scelto quest’anno il tema della Settimana “Imparate a fare il bene, cercate la giustizia”.

Egli ha definito l’invettiva del profeta contro il culto superficiale dei suoi contemporanei e il suo forte richiamo all’impegno, “un pug-no spirituale allo stomaco”, sferrato oggi anche a noi, che spesso, rifugiati nella nostra “comfort zone”, pratichiamo l’ipocrisia piuttosto che la giustizia.

Anche padre Catalin Aftodor (che si è reso presente con un testo, letto da una rappresentate della comunità ortodossa rumena) ha insistito sulla necessità di disporsi al perdono e di immettere sempre di più il bene in ogni azione.

La SPUC 2023 a Tortona si è chiusa mercoledì 25 gennaio, con un evento culturale promosso dal MEIC: nel salone Caritas di Via Perosi, Grazyna Maria Czaplak, dialogando con don Roberto Lovazzano, ha presentato il proprio libro Giovanni Paolo II profeta dell’unità dei cristiani, edito da Effatà nell’ottobre 2022.

Luisa Iotti

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