L’ex stazione casa dei turisti
Iniziati i lavori per un intervento da 550 mila euro sulla Voghera-Varzi
PONTE NIZZA – Dai rottami dell’ex stazione ferroviaria Voghera-Varzi parte il rilancio di un’area che dal 1966 era di fatto abbandonata e divenuta pericolante. In questi giorni nel cantiere aperto alle spalle del Comune di Ponte Nizza si lavora alacremente per dare un nuovo volto alla piazza del paese. Un’ala dell’ex stazione era già stata recuperata destinandola in parte a biblioteca e in parte a museo proprio dello storico trenino verde. Ma l’altra ala era talmente ammalorata che la decisione è stata quella di demolirla per realizzare una struttura completamente nuova. Le opere prevedono un intervento pari a 550.000 euro che consentiranno di edificare un Centro polivalente a servizio della media valle Staffora. Il cantiere coinvolge oltre 3.000 metri quadrati con interventi differenziati in funzione degli spazi interessati dalla rigenerazione dell’area.
«Ponte Nizza – sottolinea il sindaco Tino Pernigotti, che sta seguendo da vicino le opere – è il primo luogo delle Aree Interne che si incontra lungo la valle Staffora ed è dunque punto di ricezione dell’alto Oltrepò. Con queste opere verrà rifatto l’immobile della stazione conservandone le caratteristiche architettoniche. Al piano superiore verranno realizzati due locali per il pernottamento dei turisti, mentre al piano inferiore un locale pubblico per la ricezione e l’esposizione di materiale illustrativo oltre a uno spazio aperto. Nel seminterrato troveranno posto i garage con autorimesse dei mezzi del comune e un locale per officina e affitto delle e-bike da utilizzare lungo la Greenway».
Le opere dovrebbero concludersi entro il 2022. «Di fatto – aggiunge il sindaco – questo diverrà un punto di riferimento per le informazioni sulla valle e l’area interna dei 15 comuni montani. La trasformazione del sito dell’ex stazione ferroviaria andrà nella direzione di favorire il turismo e, grazie alla Strategia Nazionale per le aree interne, il nostro paese occuperà una posizione strategica per l’attrattività e lo sviluppo dell’offerta turistica non solo in valle Staffora, ma su tutto l’Oltrepò montano».
Mattia Tanzi