L’incanto dell’arte tra aste ed emozioni
Sabato al castello di Belgioioso il volume di Fabrizio Guerrini e Pablo Carrara, diario di viaggio con i mercanti della Meeting Art
Sarà presentato sabato 26 febbraio alle 11 nella bella cornice del castello di Belgioioso il volume L’incanto è un’arte, diario di viaggio in una casa d’aste di Fabrizio Guerrini e Pablo Carrara, edito per i tipi di Ibis Edizioni.
In questo libro scritto a quattro mani scorrono la vita e le curiosità di una casa d’aste, la Meeting Art di Vercelli fondata nel 1979 e divenuta leader in Italia per fatturato e tra le più importati realtà dell’incanto in Europa. Già, l’incanto: inteso nel doppio senso di vendita di un oggetto al miglior offerente, ma anche di seduzione del bello. Guerrini è giornalista della Provincia Pavese e appassionato d’arte: il suo blog Base d’asta, dal 2013 è tra i più seguiti da collezionisti e curiosi del tema. Carrara è il presidente della Meeting Art che ha deciso di mettersi in gioco per svelare le tappe di un percorso di vita e professionale in cui si incrociano le storie degli oggetti e di chi li ha posseduti o acquisiti.
Dal dipinto del Rinascimento strappato ai nazisti, al bozzetto sorprendente di un giovanissimo e innamorato Pablo Picasso, alle ceramiche antiche, per passare al primo ritratto del filosofo e giurista settecentesco Gaetano Filangieri riemerso da una collezione e poi esposto in pompa magna a Napoli: tante le vicende che il libro racconta scivolando dall’arte antica a quella contemporanea.
E spunta persino il mitico Mazinga, il famoso robot dei cartoni animati targato anni Ottanta.
L’arte che si fa mercato, ma resta comunque un’emozione. Un incanto dove la sorpresa e la storia sono, spesso, più seducenti delle economie. Alla vernice di sabato al castello seguirà l’apertura di una mostra d’arte contemporanea con dipinti di una futura asta di Meeting Art. Una mostra eccezionale che sarà visitabile solo quel giorno, che espone le creazioni di artisti di grande importanza. Ma non solo l’arte è un incanto: l’intero ricavato del libro verrà devoluto da Meeting Art all’Anffas di Vercelli, mentre i proventi delle vendite in libreria saranno destinati all’Anffas di Stradella che sta realizzando una casa alloggio per i disabili adulti.
«Una casa d’aste – spiega Fabrizio Guerrini – è un luogo dove gli oggetti d’arte, una volta entrati, diventano lotti. Quando ne escono si portano appresso un valore determinato dalla giostra degli incanti, su cui si sale facendo offerte. Ma l’incanto dell’arte è esso stesso un’arte, nel senso di un’emozione che si può condividere? Questa domanda ha accompagnato il mio viaggio in una casa d’aste, la Meeting Art di Vercelli. Ce ne sono altre in Italia di case d’asta, importanti e seguite.
Io ho scelto questo approdo per destino che si è fatto opportunità di racconto e di scoperta.
Questo libro non tratta del mercato dell’arte: l’autore non ha, infatti, esperienze e conoscenze tali da farlo avventurare su terreni complessi. L’autore è semmai, da oltre 25 anni, un navigatore, curioso e a volte confuso, nel mare delle cose d’arte e, in particolare, di quelle che vivono la trasformazione da oggetto in lotto d’asta: questo passaggio è solo uno scorrere di valutazioni, quotazioni e pagamenti annessi o può riservare altre sorprese?
Sapevo di correre un rischio nel tentativo di rispondere a tali domande: quello di scrivere un libro dove su ogni pagina andava riportata l’avvertenza: attenzione, il testo contiene prodotti a fini commerciali. Ho corso, comunque, il rischio perché, in quel posto d’incanti, ho incontrato persone e oggetti con le loro storie. Non era più questione di valori economici, quanto emozionali. In questo cammino, che dura da oltre 10 anni, ho, infatti, intuito come una casa d’aste nel suo vorticoso proporre quadri, tappeti, ceramiche, orologi, gioielli, mobili, suppellettili d’epoca, sia, pur inconsapevole, wunderkammer, un luogo delle meraviglie in cui, certo, prevale il mercato, ma in cui un viaggiatore curioso, dal gusto onnivoro e un poco rinascimentale, può trovare sorprese e non solo affari. Come una caccia al tesoro che, alla fine, crea stupore. Ovvero l’incanto che si fa arte».
Marco Rezzani