L’ingegnere di Torricella Verzate che crea personaggi animati

Visualizzazioni: 105

Niccolò Gioia, 25 anni, inventa storie con la tecnica stop motion per Robin Studio di Torino. Con i suoi cortometraggi si è già fatto conoscere dal grande pubblico e il suo canale YouTube ha milioni di visualizzazioni

DI DANIELA CATALANO

Chissà quante volte abbiamo visto un film di animazione e, conquistati da quegli eroi di fantasia, non ci siamo mai chiesti da chi né come è stato pensato e realizzato. Oggi vogliamo scoprirlo insieme a voi grazie a un “creatore” di personaggi animati che spopola su YouTube, vanta già un ricco curriculum ed è di “casa nostra”.

Si chiama Niccolò Gioia, ha 25 anni, ed è originario di Torricella Verzate, anche se la sua casa è sul confine con la frazione Fumo di Corvino San Quirico. Enfant prodige, fin da ragazzino ha dimostrato di avere molta fantasia e di essere molto bravo con il disegno e la tecnologia. A soli 13 anni ha scoperto la tecnica dell’animazione stop motion e ha iniziato a creare dei video con i suoi giocattoli, i famosi robot Transformers, decidendo, poi, di metterli in rete su un suo canale YouTube che ha chiamato “Lumaken Studio”, ottenendo in poco tempo più di 100 milioni di visualizzazioni.

Terminato il liceo, Niccolò si è iscritto alla facoltà di Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione del Politecnico di Torino e si è laureato nel 2022, dopo aver svolto il tirocinio curricolare come animatore presso Robin Studio, un’importante realtà torinese che si occupa di prodotti audiovisivi, tra cui cinema, esperienze interattive e cortometraggi e che ha come cliente più importante il Museo Egizio di Torino e altri musei italiani. Durante quel periodo, il giovane ha ideato il suo primo cortometraggio di tesi, intitolato “Out Of Character”, che lo scorso anno ha ricevuto la menzione d’onore come “miglior cortometraggio” dalla fondazione “Ray Harryhausen”, figura fondamentale nella storia di personaggi animati in stop motion.

«Il cortometraggio, che ha ricevuto i fondi del Ministero della Cultura – racconta Niccolò – ha un protagonista che si chiama Anton e vuole integrarsi con i compagni di scuola, tutti particolari perché ciascuno è un personaggio animato con differenti tecniche di animazione (cartoni animati, 3D e stop motion). Per farlo, si trasforma passando da una tecnica all’altra. In questo modo viene raccontata l’integrazione sociale metanarrativamente, cioè attraverso la coesistenza di più tecniche animate».

A sostenere l’idea del giovane è stato Riccardo Antonino, professore di effetti speciali e direttore di Robin Studio dove, oggi, Niccolò lavora e ricopre l’incarico di direttore animazione. Il suo ruolo è quello di creare i cartoni animati. In particolare è un animatore stop motion: «Ho il mio pupazzo, Anton, cioè il mio personaggio spiega – e lo manipolo fotografandolo più volte, ottenendo così una sequenza di foto che, riprodotte in rapida successione, genera il movimento all’occhio umano. La differenza con il cartone animato sta nel fatto che non si tratta di disegni mossi rapidamente ma di fotogrammi. Un esempio famoso di stop motion è il film Galline in fuga della Aardman».

La stop motion, una delle prime tecniche di animazione, è molto laboriosa e richiede tempi lunghi. Per la realizzazione di Out Of Character Niccolò è partito dalla ideazione del suo Anton, costruendo lo scheletro – o armatura – in fibra di carbonio e poi l’ha rivestito con gommapiuma, feltro, argilla polimerica e colla di silicone: un lavoro molto stimolante, svolto con una pazienza certosina e una notevole attenzione ai particolari.

Non c’è solo Torino nel suo orizzonte ma anche alcune esperienze a livello europeo. Ad agosto, infatti, Gioia è volato a Lisbona ad animare A cada día que pasa…, un cortometraggio in portoghese sempre con la tecnica stop motion, prodotto dal regista Bruno Caetano, candidato all’Oscar nel 2023, che ha molto apprezzato il suo lavoro e lo ha coinvolto, da novembre a febbraio, in un’altra produzione che si intitola Sequencial.

«Entrambi i “corti”, quando saranno pronti, – precisa Gioia – avranno una vita propria, saranno nelle rassegne di settore e concorreranno per eventuali premi, diventando un ottimo biglietto da visita per le case di produzione, che possono così ottenere fondi specifici per nuovi lavori. A volte, alcuni sono scelti per essere proiettati all’inizio di film selezionati».

Ma, esattamente, che cosa fa Niccolò quando è al lavoro? «Una volta creato il set, vi colloco il personaggio, – chiarisce lo metto in posa, secondo il copione, e, muovendo le varie parti del corpo del pupazzo, a volte anche di pochi millimetri, stando attento a non toccare gli elementi presenti intorno, raggiungo la posizione ottimale. A quel punto inizio a fare una foto dopo l’altra. Ovviamente ciò richiede molto tempo. Per realizzare un cortometraggio di 5 minuti, occorrono circa tre mesi, perché si riescono a produrre dai 5 ai 10 secondi al giorno. Il mio lavoro, del resto, implica una notevole concentrazione e una buona dose di calma».

Alla capacità manuale il giovane unisce la creatività intellettuale perché è anche autore delle storie: «Non è facile scrivere i soggetti, ma io fin da piccolo amavo inventarmi dei fumetti, soprattutto in forma di remix di storie che leggevo. Ho creato tante parodie e miscele di generi diversi. Ultimamente mi sono dedicato alla metanarrativa, come dimostra il mio cortometraggio di laurea e mi piace parlare di quello che faccio e delle tecniche che utilizzo».

Quello che per Niccolò è nato come un gioco, giorno dopo giorno, si è trasformato in una vera e propria passione che l’ha portato a studiare seriamente e ad affinare la sua tecnica, fino a entrare a pieno titolo nel mondo dell’animazione, che considera bellissimo e che gli regala sfide nuove ed entusiasmanti.

In questi giorni è a Roma per animare Non è mai troppo,un cortometraggio prodotto da Fantasmagorie Studio ed è in attesa di iniziarne un altro intitolato Gateauambientato a Torino, che avrà come protagonista un gattino. Nel frattempo continua a produrre video stop motion sulla sua pagina “Lumaken Studio” che hanno catturato l’attenzione di alcune case di produzione interessate a realizzare dei video promozionali con il suo materiale.

Dal 2023, inoltre, l’ingegner Gioia è anche insegnante alla Scuola Internazionale di “Comics” a Torino nel corso di animazione in 3D e segue i giovani dell’alternanza scuola-lavoro al Politecnico torinese, dove ha partecipato al bando per diventare docente universitario. Grazie a lui, Robin Studio è entrato a far parte di Cartoon Italia, l’associazione che riunisce le 40 case di produzione di cartoni animati italiani.

Per il futuro, spera che in Italia ci sia maggiore attenzione per i prodotti nazionali, perché per ora lo Stato ha concesso solo alla Rai il permesso di trasmettere cartoni animati italiani, impedendo così la diffusione del “made in Italy” sulle altre emittenti. Unica eccezione è il canale privato Netflix che trasmette il cartone di Zerocalcare creato a Firenze.

Con Out Of CharacterGioia è arrivato in Colombia, in Inghilterra e al Giffoni Film Festival, inoltre ha vinto il Fellini Festival e il Busa Festival. C’è ancora un sogno da realizzare: sbarcare a Bristol, allo Studio Aardman, che realizza gli stop motion più belli del mondo.

E chissà che anche questo non diventi realtà. Noi siamo pronti a raccontarlo.

Un fotogramma tratto dal cortometraggio Out of Character in cui Anton, animato in 
stop motion, avvista due suoi amici rappresentati a cartoni animati
Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *