L’origine dell’agrifoglio
di PATRIZIA FERRANDO
Gli addobbi natalizi sono una questione di stile e sensibilità personale: il galateo non offre particolari suggerimenti in merito, tranne l’uso di un buon senso delle proporzioni che non conduca a eccessi e l’appoggio gentile di uno sguardo sull’armonia delle scelte e dell’insieme. C’è chi dedica tempo e impegno a studiare stili e scenografie, chi non uscirebbe dalla tradizione a nessun costo, chi vuol essere alternativo o evitare. Non è vero che un materiale vale l’altro, ma tradizione o innovazione vanno compresi. Dicembre, ad esempio, pullula di simboli, di rinascita, luce e possibilità. Ciascuno offre curiosità ai bambini e sguardo più consapevole ai grandi. Conoscete, ad esempio, questa quieta storia sull’agrifoglio? In inverno, il bosco silenzioso attendeva: tutti gli uccellini erano partiti per i paesi caldi, tranne uno. Era un passerotto il quale aveva sentito dire da alcuni umani che sarebbe nato il Salvatore e aveva deciso di attenderne la venuta. Presto arrivò la brutta stagione e l’uccellino, solo e stremato, si rifugiò tra i rami dell’unico cespuglio rimasto che di lì a poco avrebbe perso le sue foglie. L’uccellino era triste, alla prima bufera sarebbe morto e non avrebbe mai visto Gesù. Finalmente una notte apparve la stella cometa. Il piccolo spiccò il volo e, arrivato alla grotta, si posò sulla mangiatoia dove dormiva Gesù Bambino. L’uccellino rimase lì ad adorarlo, poi si guardò intorno e vide che tutti avevano portato doni. Lui invece non aveva nulla da regalargli e avvilito decise di andarsene. All’improvviso il Bambinello, che aveva sentito battere il suo cuore buono, aprì gli occhi, allungò la manina e, sfiorandolo, gli disse: «Rimani ancora un po’, dirò a un angelo di andare al tuo nido per ordinare alla pianta del tuo rifugio di non perdere più le sue foglie, in modo che tu stia al caldo e al sicuro fino alla primavera». Da allora, la pianta ebbe sempre le foglie verdi. In più spine, per proteggere l’uccellino e tante bellissime bacche rosse, simbolo della gioia e dell’amore che l’avevano distinta da tutte le altre piante: così nacque l’agrifoglio. L’agrifoglio da sempre è l’emblema dell’inverno e simbolo di amore e fortuna. Già per i Celti era una pianta potente, in celtico agrifoglio significa fuoco e ferro e veniva usato per difendersi dai nemici e dagli spiriti maligni. Anche per gli antichi Romani l’agrifoglio era sacro a Saturno e, come portafortuna durante le feste dei Saturnali, appendevano dei ramoscelli di agrifoglio sulle porte. Successivamente anche i Cristiani ne fecero un simbolo, associando le bacche rosse al sangue di Cristo e le foglie alla corona di spine indossata da Gesù durante la Passione.
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