L’ospedale di Tortona è Covid free

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Adesso si pensa al potenziamento: la palla passa alla politica

TORTONA – Rispettando l’annuncio ufficializzato a inizio mese dal direttore sanitario Asl Federico Nardi, da questa settimana l’ospedale di Tortona non è più dedicato al Covid e sta progressivamente ritrovando l’attività di tutti i reparti che erano attivi fino allo scorso marzo, quando furono temporaneamente trasferiti per collocare i pazienti colpiti dal virus provenienti da varie zone della provincia.

Venerdì scorso sono stati dimessi gli ultimi due pazienti rimasti in degenza.

Da lunedì tutte le aree del presidio sono state sottoposte a sanificazione e bonifica ambientale, mentre nelle aree di degenza, che riprendono l’attività di ricovero programmato, sono stati effettuati anche gli interventi di sanificazione degli impianti idraulici e di condizionamento.

Le prime a riaprire sono state 7 camere per 16 posti letto complessivi per Medicina e Chirurgia, poi dal 29 giugno la Struttura di Medicina resterà nell’area Week Surgery mentre la Chirurgia, l’Otorinolaringoiatria e l’Ortopedia condivideranno i posti letto della Chirurgia Generale e riprenderà anche l’attività chirurgica elettiva di Ortopedia.

Dal 6 luglio la Medicina sarà riallocata presso l’ex reparto di Ortopedia, mentre al primo piano rimarranno Chirurgia, Otorino e Ortopedia. Riapre anche il Pronto soccorso e progressivamente partiranno i lavori per l’allestimento del nuovo reparto di Fisiatria, in quanto il progetto, già definito, è soltanto da attuare.

In sostanza, l’Asl ha riportato l’ospedale, come annunciato, esattamente allo stato in cui si trovava fino alla chiusura per l’emergenza Covid: non si può parlare né di ridimensionamento di alcuni servizi, come si temeva ancora recentemente, né di potenziamento per il quale la palla passa alla politica.

Il sindaco di Tortona Federico Chiodi si sta confrontando con la Regione Piemonte cercando di fare valere anche i crediti acquisiti in questi mesi, come l’efficienza dimostrata dalla struttura e dai suoi operatori nelle cure per Covid a disposizione di tutta la provincia e la disponibilità economica dei fondi ancora da utilizzare da parte del Comitato per l’Ospedale, che non ha speso finora l’intera dotazione raccolta in questi mesi.

Per l’organico non a caso il direttore sanitario aveva parlato di valutare possibili rinforzi, in particolare per il Pronto soccorso, che resta sotto la Struttura

di Medicina come era prima del lockdown, a seguito del declassamento stabilito dalla Regione alcuni anni fa: perché diventi struttura autonoma, come prima del 2014, occorre una revisione della delibera regionale.

Inoltre, presso l’intera Asl al momento non c’è disponibilità di altri medici specializzati nell’emergenza, per cui il servizio può essere svolto solo con personale di Medicina generale.

Per l’organico di Ortopedia, altro elemento oggetto di preoccupazione, invece, i medici sono nel numero previsto e si sopperirà ricorrendo al privato per coprire anche la sede di Novi Ligure.

Stefano Brocchetti

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