L’ultimo saluto a suor Maria Assunta, suor Teresa e suor Mariangela
L’ultimo saluto a suor Maria Assunta, suor Teresa e suor Mariangela
TORTONA – La settimana appena trascorsa è stata dolorosamente segnata dalla morte di tre religiose che hanno dedicato la loro vita al Signore e ai fratelli. Suor Maria Assunta Orrù e suor Maria Teresa Costantino delle Missionarie della Carità di San Luigi Orione e suor Maria Angela Albini delle Piccole Figlie del Sacro Cuore di Gesù di Sale.
Venerdì 17 aprile, presso l’Ospedale Niguarda di Milano è mancata suor Maria Assunta Orrù, all’età di 79 anni. Era nata a Selargius, in Sardegna il 10 agosto 1940 e aveva 57 di professione religiosa. Era ospite delle Comunità di Cusano Milanino e nel mese di febbraio era stata ricoverata per uno scompenso cardiaco causato dal Covid-19.
È stata in diverse comunità della Provincia “Mater Dei”, prima in cucina e negli oratori, poi da insegnante e direttrice in varie scuole materne della Provincia e superiora locale, sempre con disponibilità e spirito di servizio.
Domenica 19 aprile è deceduta all’Ospedale di Tortona, suor Maria Teresa Costantino di 84 anni. Nata a Reggio Calabria il 29 gennaio 1936, con 59 anni di professione religiosa, residente nella Casa Madre. La su-periora generale, suor Mabel Spagnuolo, ha invitato le sue consorelle a unirsi «nel suffragio per le loro anime e a pregare per la Provincia “Mater Dei”, provata dalla pandemia, perché abbia il conforto e la consolazione della fede».
Sabato 18 aprile la congregazione di Sale ha perso suor Maria Angela Albini, che aveva compiuto 80 anni il 1° gennaio scorso, conosciuta da tutti come suor Mariangela. Era nata a Certosa di Pavia e negli ultimi mesi si trovava nella Casa Madre salese. Aveva trascorso i suoi 63 anni di vita religiosa, a servizio della gente nel piccolo borgo montano di Finero, frazione di Malesco, in Piemonte, come maestra di scuola materna, catechista, animatrice della locale parrocchia e cuoca per i villeggianti estivi nella casa delle suore. Dopo un periodo di riposo invernale era pronta a tornare nell’amata valle Canobbina, ma il virus non glielo ha permesso. Le Figlie del Sacro Cuore non dimenticheranno la sua generosità e la sua premurosa e sorridente accoglienza.