L’ultimo saluto ad Anna Silvestri
Impegnata nell’amministrazione comunale e nel sociale
TORTONA – Ha destato viva commozione la notizia dell’improvvisa morte, avvenuta nella notte del Venerdì Santo, di Annamaria Silvestri Carniglia, classe 1947, concittadina molto nota a Tortona, e non solo, per il suo impegno nell’associazionismo cattolico e nella politica attiva.
Dagli anni ’80 fino alla sua dispersione ha militato nella Democrazia Cristiana, poi è stata l’anima dell’UDC tortonese. Ben prima che la legge facilitasse la presenza femminile nelle istituzioni, si è conquistata sul campo la sua “quota rosa”, sia a livello locale – ha ricoperto la carica di Assessore nelle giunte dei sindaci Giuseppe Bonavoglia (1999 – 2004) e Francesco Marguati (2004 – 2009) con delega, rispettivamente, alle Finanze e alla Cultura e Istruzione – sia a livello di organi provinciali e nazionali del partito di Rocco Buttiglione, al quale era legata da rapporti di stima e amicizia personale. Dotata di notevole fiuto politico e, al tempo stesso, di grande senso delle istituzioni, apprezzata per il suo dinamismo, rispettata per la sua fermezza decisionale, fortemente radicata nei principi del popolarismo democratico cristiano, non sempre capita e non da tutti amata, si è spesa per la città, riservando particolare attenzione al tema della famiglia, contribuendo a realizzare o rafforzare servizi e interventi dedicati, direttamente o indirettamente (Micronidi, Riss Cora Kennedy, Centro Giovani, Patto per la Scuola, Consiglio comunale dei Ragazzi e delle Ragazze, Centro Istruzione Adulti) a sostenerne il carico sociale e le responsabilità educative, tanto da permettere al Comune di Tortona di ottenere il “Premio Amico della Famiglia 2008”, istituito dal Dipartimento Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio. Da assessore alla Cultura ha promosso l’indimenticabile mostra Scripta Manent all’Abbazia di Rivalta e ha molto lavorato al rilancio della “Civica Accademia Musicale Lorenzo Perosi”, portandola a esibirsi a Roma, in Sala Nervi, davanti al Papa e in diretta TV, nell’ambito delle iniziative per la canonizzazione di don O- rione. Con il medesimo entusiasmo, con la stessa capacità organizzativa e con analoghi obiettivi di crescita sociale e culturale, da donna per le donne, si è dedicata alla sezione tortonese del CIF (Centro Italiano Femminile), di cui è stata presidente per diversi mandati; in questo ruolo ha promosso corsi per badanti e intrapreso la valorizzazione delle figure femminili storiche di Tortona.
Gli impegni extrafamiliari non hanno mai impedito ad Annamaria di dedicarsi alla sua famiglia e di collaborare attivamente nello studio associato del marito Lucia- no, specializzato nella gestione di pratiche e consulenze del lavoro.
Con lui ha condiviso anche l’appartenenza al MEIC, l’attività nel-la Società Storica Pro Julia Dertona, in particolare nel Centro Perosiano, per il recupero e la valorizzazione dell’opera del concittadino musicista. Ritiratasi, per motivi di salute, dalla scena pubblica, non ha mai perso l’interesse per la politica: fino a quando ha potuto interagire, ha continuato a stimolare, soprattutto le associazioni cattoliche locali, a promuovere la formazione dei giovani verso questa forma alta di carità.
Luisa Iotti