L’ultimo saluto di Voghera a padre Giovanni Sala

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I funerali nella chiesa di Santa Maria della Salute presieduti dal vescovo

VOGHERA – Lo scorso 26 giugno è morto padre Giovanni Maria Sala, nato a Robbiate il 13 marzo del 1943, entrato nella Congregazione dei Chierici Regolari di S. Paolo detti Barnabiti, dopo l’ordinazione sacerdotale nel 1968 era stato inviato in Africa, dove rimase per 35 anni, svolgendo diversi uffici e tenendo contatti con molti vescovi del luogo, specialmente con Mons. Salvatore Pennacchio a quell’epoca Nunzio Apostolico in Rwanda, e ora presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica a Roma, che informato della morte ha mandato un messaggio di vicinanza alla famiglia Religiosa, descrivendo p. Sala come: “gioioso e zelante testimone della Missione della Chiesa”. Noi vogliamo ricordarlo come un testimone gioioso, di quella gioia vera che è tipica dei testimoni del Vangelo, quella gioia pasquale che deve essere impressa nel volto di ogni cristiano. Rientrato in Italia nel 2004, era stato nominato Padre Provinciale della Provincia Italiana del Nord e nel 2013 Sala diventava parroco e superiore a Voghera nel-la parrocchia di S. Maria della Salute, compito svolto fino a settembre 2022. P. Sala ha servito la comunità parrocchiale, soprattutto nei primi anni con grande zelo, alcuni parrocchiani ricordano: “la sua fede concreta che ha sempre saputo trasmettere con parole semplici e di immensa umanità, un uomo che ha vissuto il Vangelo nella quotidianità.” Purtroppo, la salute fisica, negli ultimi due anni, è venuta sempre meno ed è precipitata fino a portarlo al ricovero all’ospedale di Voghera, dove ha concluso la sua vita terrena.

I funerali sono stati presieduti mercoledì 28 giugno nella sua parrocchia vogherese, da Mons. Guido Marini. Numerosa la presenza di confratelli Barnabiti, provenienti da diverse comunità, e tanti sacerdoti, religiosi e religiose della città di Voghera. La presenza numerosa anche del popolo di Dio è stato un segno del ringraziamento al Buon Dio, del dono che ha fatto alla Chiesa e alla Congregazione padre Giovanni. Sono stati tre i doni con cui il Signore ha adornato la sua vita: la fede, che lo ha fatto diventare figlio di Dio, e testimoniata nella gioia; la vita religiosa, seguendo Cristo casto, povero e obbediente alla scuola del fondatore Sant’Antonio Maria Zaccaria, e di San Paolo e il dono del sacerdozio, spendendo la sua vita e annunciando il vangelo soprattutto nella sua amata Africa in mezzo ai più poveri. Tre grandi doni riassunti con la preghiera eucaristica II che dice: “Ti rendiamo grazie o Signore, perché lo hai reso degno di stare alla Tua presenza a compiere il Servizio Sacerdotale”.

Quando i nostri cari partono da questo mondo, non ci lasciano per sempre, ma ci invitano a tenere fisso il nostro sguardo al cielo, a continuare ad avere fede, per poter vivere bene questo pellegrinaggio terreno in pienezza, desiderando contemplare un giorno il volto di Dio. Il vescovo nella sua bella e profonda omelia ha detto: «P. Giovanni ora vede, ora sa, e ci ricorda di avere sempre fede».

P. Antonio Maria Bongallino

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