L’unica soluzione è il vaccino

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Aumentano i contagi da variante Delta ma le terapie intensive stanno tenendo.
Dal 6 agosto entra in vigore il Green pass, non richiesto per partecipare alla Messa. Restano da sciogliere i nodi della scuola e dei trasporti

Con l’arrivo dell’estate in molti speravano che il Covid allentasse la sua presa. Purtroppo le cose sono andate diversamente e a destare preoccupazione in questa stagione estiva è la cosiddetta variante Delta del virus, a detta degli esperti molto contagiosa. Pur trovandosi Piemonte, Lombardia e Liguria in zona bianca, non è possibile abbassare la guardia. Ad iniziare dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a tutti i livelli, autorità civili, religiose e sanitarie, non smettono di richiamare alla responsabilità di vaccinarsi, l’unica via per contrastare il virus. Solo qualche giorno fa, un rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità spiegava che il 99% dei deceduti per Covid da febbraio a oggi non aveva ricevuto le dosi, o soltanto una, indispensabili per costruire le difese immunitarie contro il Coronavirus. Dati che lasciano poco spazio a discussioni circa l’utilità o meno del vaccino.

Tuttavia, pur constatando che la campagna vaccinale sta proseguendo spedita (in Lombardia sono state effettuate 13 milioni e 400 mila somministrazioni di cui 7.220.000 con la prima dose e 6.180.000 con la seconda, mentre in Piemonte dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 4.888.891 dosi, di cui 2.175.315 come seconde) e che per ora “tengono” le terapie intensive, ancora troppi non hanno provveduto a vaccinarsi e quello che stupisce maggiormente è che costoro appartengono alla fascia degli over 60. Queste ultime settimane sono state occupate dalle discussioni intorno al Green pass, la certificazione “verde” per poter accedere a una serie di attività, che entrerà in vigore dal 6 agosto. Nel dettaglio, il Governo, con un decreto firmato dal premier Mario Draghi il 22 luglio, ha stabilito che il Green pass rilasciato a chi ha ricevuto la prima dose di vaccino negli ultimi 15 giorni, a chi è guarito negli ultimi 6 mesi e a chi ha effettuato un tampone con esito negativo nelle 48 ore precedenti, servirà nei ristoranti e bar al chiuso per il consumo al tavolo, per andare al cinema e a teatro, per partecipare a eventi, congressi e fiere, per frequentare piscine, palestre, centri benessere, circoli sportivi, centri termali, parchi tematici e di divertimento. Dopo poche ore dall’annuncio le prenotazioni per il vaccino hanno fatto registrare un’impennata in tutto il Paese, ma si devono anche registrare manifestazioni in alcune città contro l’adozione del pass. Oltre ai disguidi circa le procedure per “scaricare” dalle piattaforme ministeriali la certificazione, che hanno mandato in crisi soprattutto le persone anziane. Riguardo all’attività delle nostre Parrocchie, «la certificazione non è richiesta per partecipare alle celebrazioni». Lo precisa una scheda informativa diffusa dalla Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana che sottolinea che «si continuerà a osservare quanto previsto dal Protocollo Cei-Governo del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato Tecnico-Scientifico: mascherine, distanziamento tra i banchi, comunione solo nella mano, niente scambio della pace con la stretta di mano, acquasantiere vuote, obbligo d’indossare la mascherina e di mantenere una distanza interpersonale di 2 metri per coloro che cantano. Ciò, in modo particolare, per evitare assembramenti».

Rimangono però alcuni nodi da sciogliere, sui quali l’esecutivo Draghi sta cercando di trovare la quadra tra le sue diverse anime politiche. Il primo riguarda la scuola e la ripresa di settembre, con l’obiettivo di riportare gli studenti in presenza, che si ipotizza possa avvenire con almeno il 60% dei giovani tra i 12 e i 19 anni vaccinati (percentuale che per il Commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo è raggiungibile entro la prima decade di settembre) l’utilizzo della mascherina e il distanziamento, con possibilità però di superamento della misura laddove non sia possibile mantenere il metro di distanza. L’aspetto più critico rimane quello delle vaccinazioni al personale scolastico, con una percentuale che attualmente è arrivata all’85,5%, ma con forti differenze tra regioni. In provincia di Pavia, a titolo di esempio, mancano all’appello ancora 1800 persone, tra insegnanti e bidelli, mentre in Piemonte oltre l’87% del personale scolastico ha aderito alla campagna vaccinale con 105 mila soggetti su un target potenziale di 120 mila.

L’obiettivo è di arrivare a settembre con il 90% del personale scolastico vaccinato con entrambe le dosi. Nei prossimi giorni è probabile che il Governo proceda con una forte raccomandazione e poi, se entro il 20 agosto – data in cui le Regioni dovranno fornire a Figliuolo i numeri reali della situazione – non si sarà raggiunto il 90%, potrebbe pensare a introdurre l’obbligo.

Soluzione già appoggiata dai presidi.

Il secondo nodo è quello dei trasporti a lunga percorrenza – treni, aerei e navi – con la possibilità di introdurre l’obbligatorietà del Green pass, molto probabilmente dalla seconda metà di agosto.

Nei prossimi giorni sono attese decisioni da palazzo Chigi, anche per evitare che il ritorno dalle vacanze si trasformi in un pericoloso veicolo di nuovi contagi.

Marco Rezzani

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