Messa del vescovo al Terzo Valico
Lunedì scorso a Novi nel cantiere alle porte della città l’incontro con tutti i lavoratori
NOVI LIGURE – Lunedì 4 dicembre, alle ore 11, Mons. Guido Marini ha presieduto la celebrazione eucaristica presso il cantiere del Terzo Valico alle porte della città. Erano presenti, insieme a tutti i lavoratori, l’assessore Rachida Hasbane, in rappresentanza del Comune di Novi Ligure e Marco Rettighieri presidente del Consorzio Cociv. La Messa è stata celebrata nei pressi del cantiere novese, dove si lavora alla realizzazione dell’interconnessione della città, ovvero la diramazione, sul tracciato ferroviario della Genova-Milano, che consentirà ai treni provenienti da Genova di dirigersi verso Torino e viceversa; lo stato di avanzamento dell’opera attualmente è al 33%. Il vescovo ha ringraziato quanti, a diverso titolo, operano nel cantiere, per il loro lavoro, competente e generoso, che ogni giorno realizzano e per il servizio prezioso che prestano alla comunità. Un’attività svolta nel segreto del cuore della terra e utile per tutti. Ha poi assicurato la sua preghiera per i lavoratori e per tutte le loro famiglie che per molti sono lontane e, infine, ha chiesto di portare la sua benedizione soprattutto ai bambini, agli anziani e ai malati. Nell’omelia Mons. Marini ha sottolineato come nel cuore dell’uomo c’è un morso inestirpabile, il cosiddetto “morso del più” che aiuta a capire il tempo dell’Avvento. Tale morso è il desiderio che è dentro l’uomo di andare aldilà di ciò che è finito e temporaneo, del presente verso qualcosa capace di donarci la pienezza di vita, la gioia e la salvezza che tutti cercano. Ha, poi, raccontato un aneddoto natalizio per sottolineare che la lontananza da Dio e il peccato provocano la perdita della bellezza del volto e del cuore dell’uomo, mentre ritornare al Padre, sperimentare la sua misericordia e il suo amore, ridonano la bellezza alla vita di ciascuno. Infine, ha augurato che il tempo dell’Avvento possa essere quello in cui tutti sperimentano ancora una volta come il mantenere vivo il “morso del più” e l’affidarsi al Signore consente di ritrovare la vera bellezza della quale tutti sono alla ricerca e che solo Dio può donare.
Daniela Catalano