Milàn l’è un gran Milàn

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di Silvia Malaspina e Carolina Mangiarotti

Non si sono ancora spenti gli echi sulle traversie di Giuseppina Giugliano (o Giuliano, ancora non è ben chiaro), la collaboratrice scolastica assunta a tempo indeterminato presso il liceo artistico “Boccioni” di Milano, costretta a un pendolarismo estremo a causa degli affitti esorbitanti della metropoli lombarda.

Giuseppina dichiara di percorrere ogni giorno la tratta Milano-Napoli e ritorno sui treni ad alta velocità, partendo alle 5 di mattina e rientrando intorno alle 23.30: in questo modo spenderebbe circa 400 euro, sfruttando le promozioni e prenotando i biglietti con larghissimo anticipo, mentre, per l’affitto di una stanza nel capoluogo meneghino, il prezzo non sarebbe inferiore ai 750 euro.

A conti fatti, quindi, Giuseppina risparmia, anche perché, continuando a vivere con i genitori, è esente dalle spese per le bollette e per il cibo. Questa vicenda ha suscitato molto scalpore e ha diviso i cronisti tra coloro i quali le hanno conferito massima risonanza e quelli che invece l’hanno definita una fake news, poiché avrebbero appurato che la ragazza si sarebbe presentata in servizio solo per due giorni, dopo di che avrebbe richiesto un periodo di congedo straordinario.

Tralasciando le solite trite polemiche sulla veridicità del fatto o sul suo sfruttamento a scopi sensazionalistici, visto che persino il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara ne ha preso ispirazione per proporre una fantasiosa soluzione al caro-affitti, anche noi abbiamo elucubrato qualche riflessione.

«Secondo te è vera la storia della bidella napoletana che fa la pendolare con Milano? Se fosse realmente così sarebbe proprio una vitaccia! Quello che è sicuramente vero è che gli affitti a Milano aumentano ogni anno: so di ragazzi che spendono 750 euro per una camera in un appartamento con altre 3, 4 persone.» «Effettivamente la situazione sta diventando insostenibile: prendiamo il caso, che potrebbe essere il nostro tra pochissimi mesi, di uno studente universitario: 700 o più euro di affitto, poi ci sono le spese per il cibo, i trasporti, i libri, le tasse universitarie, un minimo di svago (mica si può vivere rinchiusi!)… si raggiunge una cifra mensile considerevole. Ecco perché ti consiglio sempre di escludere Milano dalle tue papabili destinazioni universitarie.» «È vero, ma vuoi mettere Milano? Ha un fascino particolarissimo, è l’unica vera metropoli italiana. Nelle università ci sono studenti da tutta Europa ed è una città viva: per me, nata e cresciuta nella nostra sonnolenta cittadina di provincia, sarebbe una graditissima rivoluzione. Non pensare che le altre città universitarie siano più abbordabili dal punto di vista degli affitti: la mia preferita in assoluto resta Bologna, i cui prezzi sono in linea con quelli milanesi.» «Ho capito: non è solo Milàn a essere un gran Milàn!»

silviamalaspina@libero.it

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