Missionari nel mondo nel nome di Gesù

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Il racconto di Padre Pedro Belcredi, Mauro Montagna e suor Maddalena Serra tornati a casa per l’estate. In Seminario il saluto del vescovo

TORTONA – Giovedì 7 luglio, alle ore 18.30, nel salone del Seminario si è svolto un importante incontro che ha visto protagonisti tre missionari diocesani ritornati a casa per l’estate: padre Pedro Belcredi, suor Maddalena Serra e Mauro Montagna. I tre, due religiosi e un laico, sono da anni impegnati in altrettante realtà in terre lontane e povere. Padre Pedro in Brasile, suor Maddalena in Mozambico e Mauro in Burundi. Da anni cooperano per la crescita e lo sviluppo di società dove la fame, la povertà e il disagio la fanno da padrone. A tutti loro è stato richiesto da Dino Savio, che li ha presentati e ringraziati a nome del Centro Missionario Diocesano, di raccontare brevemente quanto hanno realizzato nelle terre di missioni. Dopo aver ascoltato le loro parole e aver visto il video realizzato da padre Pedro, la parola è passata al vescovo Mons. Marini. Lui, che li incontrava per la prima volta si è rivolto a loro con parole di grande affetto e di riconoscenza, che ha esteso anche nei confronti del Centro Missionario e del direttore don Stefano Calissano, assente per impegni pastorali, espressione della passione missionaria diocesana. Ha rivolto il suo grazie anche ai vescovi che lo hanno preceduto e che ne hanno alimentato il fuoco. «Voi tre missionari – detto Mons. Marini – siete la punta di diamante della storia gloriosa missionaria e rappresentate la nostra Chiesa locale. Il vostro esempio ci parla di vite raggiunte dal Signore, che si sono appassionate a Lui e da Lui hanno avuto il cuore dilatato fino ai confini del mondo nella consapevolezza che il dono più bello che possiamo fare agli uomini e alle donne di ogni luogo e ogni tempo è quello di portare Gesù con la parola, con le opere e con la testimonianza della carità». La loro presenza in terra di missione, come ha sottolineato il vescovo, deve essere per chi resta a casa un arricchimento e uno stimolo a crescere continuamente nello slancio della missione e a farsi contagiare dal loro amore per il Signore.

Sarebbe «troppo poco se noi fossimo dietro di loro solo come aiuto e sostegno» e non ci rendessimo conto che l’anelito missionario na-sce dal desiderio di portare a tutti Gesù e dall’esigenza di annunciare il suo amore «con la parola, con la carità, con le opere e con la testimonianza di una vita bella, nuova, ricca di gioia che solo Lui può da- re».

Mons. Marini, prima della preghiera alla Madonna e della benedizione conclusiva ha raccontato un episodio ascoltato da un suo amico missionario che narrava di un bim- bo africano il quale durante la Messa, di fronte al cesto per la raccolta delle offerte, non avendo nulla da donare, si offrì lui stesso come offerta viva al Signore.

Il suo invito finale è stato quello di essere «sempre più autentici testimoni missionari del suo Vangelo nella vita di tutti i giorni».

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