“Ne hai il coraggio?”: in Casa Alpina certamente

Visualizzazioni: 2080

Gli studenti del Santachiara di Stradella e di Voghera hanno trascorso tre giorni insieme a Brusson

BRUSSON – “Ne hai il coraggio?”: questo il leitmotiv che ha accompagnato settanta giovani del Centro di Formazione Professionale e del Liceo Santachiara di Voghera e del CFP di Stradella, per i tre giorni a Brusson che – come tradizione – coronano la stagione invernale e danno il via all’ultima e impegnativa parte dell’anno.

Gli studenti, iscritti alle classi prime e seconde, sono partiti alla volta del suggestivo centro valdostano, destinazione la Casa Alpina “La Montanara”, accompagnati dalla Direttrice dei CFP Stefania Fecchio e dai loro docenti Paolo Barbieri, Andrea Borgo, Simona Cazzola, Federica Morini, Simona Procelli e Simone Setti.

Sin dall’arrivo alla Casa Alpina, sono rimasti colpiti dalla bellezza di un paesaggio montano in bilico tra il rigore invernale e la primavera che incede incalzante e imperiosa. In questa cornice suggestiva hanno avuto la possibilità di mettersi alla prova con attività quali il pattinaggio su ghiaccio, lo sci di fondo, le gare di orienteering e le lunghe passeggiate attraverso il borgo, incastonato tra un cielo terso e le acque limpide dell’Evançon, rese sfavillanti dal sole e che li hanno condotti alla visita della fromagerie, ove hanno comprato ed assaggiato prodotti caseari dalle inconfondibili fragranze alpine. Hanno così avuto modo di prendere una pausa dalla vita abituale, caratterizzata spesso dall’uso massiccio della tecnologia, e hanno sperimentato un diverso modo di interagire, con compagnia concreta e non “pixelata”, con parole reali e non veicolate da “byte” che viaggiano veloci da una chat all’altra.

Hanno consolidato amicizie vecchie e ne hanno create di nuove, con tornei di calcio balilla, ping pong, giochi di gruppo, ma soprattutto con momenti di riflessione, in entrambe le serate trascorse insieme. Tramite i racconti dei loro docenti che si sono aperti raccontando loro personali scelte coraggiose, ma soprattutto grazie alle riflessioni offerte da don Cristiano Orezzi e dallo psicologo stradellino Giuseppe Marino, hanno avuto stimoli importanti per riflettere sulla necessità di compiere scelte accorte e “coraggiose” allo stesso tempo. “Ognuno di voi è unico, come voi non c’è mai stato nessuno e mai ci sarà – afferma don Cristiano – scegliere è capire ciò che solo tu potrai dare. Se ci si perde ogni giorno a riempire il cervello di informazioni e pensieri che ci fanno male, se non si coltiva il cuore volendo bene, ma ci si comporta come seminatori d’odio, come si può capire quale sia la nostra strada?”.

Ignorare ciò che la società si aspetta e avere il coraggio di essere se stessi: questa l’unica via della felicità pura. I tre giorni si sono conclusi con la premiazione dei vincitori dei tornei e delle gare, nonché con una “preghiera” corale di ringraziamento per tutto quello che i ragazzi hanno avuto l’opportunità di vivere e conoscere: i paesaggi, la fatica, lo stare insieme, l’amicizia, i sorrisi, le riflessioni.

Hanno ricevuto, insomma, una bella iniezione di serenità prima del ritorno a casa con il cuore colmo di bei ricordi.

Federica Morini

Commenti: 0

Il tuo indirizzo mail non sarà reso pubblico. I campi obbligatori sono segnati con *