Nicolò Maimone è il filosofo Schuon nel film di Vegan
Il giovane castelnovese è il protagonista di “Libertà per credere” del regista piemontese
CASTELNUOVO SCRIVIA – Nella sua quotidianità il ventiquattrenne Nicolò Maimone è solito svuotare cantine e soffitte per prendersi cura, restaurare e ridare nuova vita a “oggetti vecchi”.
Questa è la grande passione di questo giovane castelnovese che colleziona di tutto e che, prima della pandemia, esponeva i suoi pezzi in paese e nei dintorni.
Proprio la propensione di Nicolò per tutto ciò che è antico e il suo modo di vestire come un lord dell’Ottocento non sono passati inosservati, regalandogli notorietà sulla carta stampata e sul piccolo schermo.
E anche il grande schermo, grazie al regista indipendente Victor Vegan (all’anagrafe Loris Fiore originario di Chivasso), lo ha notato molto tempo fa, facendolo recitare nel docufilm “Da dove tutto ebbe inizio” (che parla delle origini del calcio italiano), classificatosi primo ex aequo con altri sei partecipanti al Festival “Tercer Tiempo” di Bogotà in Colombia.
Ora una nuova sfida, con il film “Libertà per credere” che vede il castelnovese Nicolò interpretare il ruolo del protagonista Frithjof Schuon, fotografo, filosofo e mistico svizzero – realmente vissuto nel Novecento – alle prese con un viaggio nel tempo.
La pellicola, tradotta in inglese per l’edizione internazionale (“Freedom To Believe”), è finora stata selezionata da nove concorsi in tutto il mondo: dall’India (Pune International Film Festival), alla Turchia (Nartugan Film Festival), passando per l’italiano Religion Today Film Festival fino a toccare più città negli Stati Uniti (Berkshire Jewish Film Festival, Cleveland Jewish FilmFest, Cinèmoi Feature Film Selections).
“Libertà per credere” è ambientato in uno studio fotografico di Basilea nel 1919: «Il filosofo svizzero Frithjof Schuon acquista una macchina fotografica che gli permette di viaggiare nel tempo e vedere cosa accadrà a Torino 100 anni dopo: – racconta il regista Victor Vegan – un gruppo di pellegrini di varie religioni sta per partire per Gerusalemme, alla ricerca di risposte attorno a temi spirituali che vanno oltre la vita e la ricerca spasmodica della Pace, in un mondo sempre più agitato». «Sono contento di aver vissuto questa esperienza – aggiunge Nicolò Maimone – e ho fornito con piacere, sia per questa pellicola sia per la precedente, buona parte degli oggetti e degli abiti per ricreare l’atmosfera di quegli anni».
Alessandra Dellacà
