«Non è una piazza d’armi»

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di Maria Pia e Gianni Mussini

Giusto cinquant’anni fa, una delle prime settimane che avevamo cominciato a “filare”, come si diceva nel secolo scorso. L’appuntamento era per la Messa domenicale delle 21 al Carmine. Maria Pia da Pontremoli in treno, Gianni da Vigevano in pullman.

Lui arriva in chiesa cinque minuti prima e si mette a cercarla facendo passare panca per panca. Non la trova. Chissà, arriverà domani.

Finita la Messa, nel dubbio prende la strada del Collegio Castiglioni. Intuizione giusta: infatti dopo una cinquantina di passi fatti di furia, Gianni trova la sua “Popa” che cammina svelta verso il collegio. Era stata a Messa, ma si era sistemata in una panca davanti, sul transetto, perpendicolare alle altre che guardavano invece dritte all’altare. Gianni sino a là non era arrivato. Ma lei si era ben guardata dal fare anche solo un mezzo passo alla ricerca del moroso…

Il quale fu preso da un’arrabbiatura gelida: «Dov’eri, come mai non ti sei fatta vedere…?»

La risposta, sorpresa e accorata, rimane negli annali di famiglia e ogni tanto viene rispolverata alla bisogna: «Ma il Carmine non è una piazza d’armi…»

Gianni le dice qualcosa come «guarda che se non sei interessata a me, posso anche farne a meno»; poi la piantò in asso e se ne volò al suo Borromeo. Dove poco dopo il portiere suonò alla sua stanza: «Una telefonata». Lui corre all’apparecchio e, appena sente la voce della Popa, si scioglie.

La quale Popa è sempre stata una testa dura, come subito capì il prete che ci avrebbe sposati, don Sandro Maggiolini. E dal carattere proverbialmente riservato. Insomma, le è sempre interessato l’essenziale, ma non la sfiorava il dubbio che il suo essenziale non coincidesse sempre con quello altrui.

Il tempo e quella magnifica invenzione del matrimonio (è un sacramento e implica dunque l’azione efficace di Dio) ci hanno aiutato a capire e risolvere le inevitabili incomprensioni. Maria Pia, poi, come riconobbe sua madre stessa, «con Gianni si è aperta». Dunque…

Eppure questa storia della “piazza d’armi” ogni tanto riaffiora. La settimana scorsa avevamo appuntamento al supermercato. Gianni preferisce andare a piedi. Lei lo supera in auto salutandolo con un piccolo colpo di clacson («si è aperta1, appunto). Giunto al supermercato Gianni la chiama al cellulare ma il telefono suona a vuoto. È già qualcosa, spesso infatti lo tiene spento: «Tanto non mi serve», dice con la sua testa dura; e non c’è verso di farle capire che può servire agli altri.

Gianni allora manda un WhatsApp; prova ancora a chiamarla, poi finalmente – dopo aver vagato per una decina di minuti tra gli scaffali – la trova. Piccola discussione. Ma non c’è niente da fare: dopotutto il supermercato non è una piazza d’armi!

cantiamolavita@katamail.com

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