Non ripartono i lavori del Terzo Valico

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La ripresa slitta al 3 maggio

NOVI LIGURE – Non ripartiranno i lavori del Terzo Valico sul versante alessandrino. I cantieri piemontesi di Castagnola (Fraconalto), Val Lemme (Voltaggio), Radimero e Moriassi (Arquata), Libarna (Serravalle), Pernigotti e Basso Pieve (Novi Ligure) e Pozzolo Formigaro restano ancora fermi fino al 3 maggio, dopo che giovedì 9 aprile il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ha firmato un’ordinanza che ha prorogato. L’attività si era fermata il 24 marzo, dopo l’ordinanza che autorizzava solo la manutenzione di strade, autostrade e ferrovie e la costruzione di ospedali e strutture legate alla protezione civile.

Tutti gli operai erano stati messi in cassa integrazione.

Il consorzio Cociv, che in un primo momento aveva ricontattato gli operai in vista della ripresa, li ha avvisati di non rientrare.

Una decisione che i sindacati considerano prudente e condivisibile, anche alla luce dei dati relativi al Covid-19 nel territorio alessandrino. La Filca, insieme alle altre organizzazioni sindacali, ha chiesto un confronto con il Cociv per individuare le misure necessarie per la protezione dei lavoratori dal contagio. Probabilmente, nei prossimi giorni potrebbero essere riattivati i cantieri sul versante ligure, dove non è in vigore l’ordinanza del Piemonte. Il Terzo valico subisce un ulteriore rallentamento che si aggiunge a quello dovuto alla  scoperta di rocce a rischio di contenere amianto individuate nel tunnel principale tra Genova-Fegino e Arquata Scrivia (27 km sotto l’Appennino). La ripresa delle attività produttive, prevista dopo il 3 maggio, deve avvenire con prudenza, nel pieno rispetto delle norme per garantire la salute di tutti i lavoratori.

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