Non solo bici al Museo

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Di Pier Luigi Feltri

La “gita” di questa settimana ci porterà in un luogo spesso presente sulle pagine di questo giornale, che tuttavia in molti (soprattutto tra coloro che ci leggono dalle zone più orientali del territorio diocesano) non hanno probabilmente mai avuto l’occasione di visitare. Si tratta del Museo dei Campionissimi di Novi Ligure. Un luogo che, per come è stato concepito e realizzato, rappresenta un’eccellenza da conoscere e far conoscere. La visita in questo periodo, poi, è particolarmente consigliata, perché – come vedremo – consente di unire la passione per lo sport a quella per l’arte anche contemporanea, e dunque ha le potenzialità per catturare interessi molto variegati. Vediamo allora cosa potersi aspettare da questa esperienza. Il Museo di Novi, inaugurato nel 2003 presso una struttura industriale dell’ex Ilva, è il più grande d’Europa dedicato alle due ruote. I “Campionissimi” a cui fa riferimento il suo nome sono, naturalmente, Costante Girardengo e Fausto Coppi: i due figli di queste terre capaci di imprimere a caratteri indelebili i propri nomi nella storia dello sport. Il cuore dell’allestimento museale è rappresentato dai cimeli e dal racconto delle vicende dei due giganti. Ma c’è molto altro. A cominciare dalla collezione di biciclette di ogni epoca, che racconta un’evoluzione dalle mille sfaccettature. Moderni supporti multimediali, poi, consentono di caratterizzare e impreziosire la visita. L’edificio ospita anche una mostra permanente d’arte, che contiene i Tesori sacri della collezione civicacittadina. Si tratta di circa dieci opere pittoriche, provenienti da alcune chiese novesi che nel corso dei secoli sono state soppresse o distrutte. Tutti i manufatti sono di scuola locale oppure di impronta genovese, e risalgono ai secoli XVII e XVIII. L’offerta del Museo non è finita qui: l’edificio dispone, infatti, di uno spazio ulteriore dove si svolgono mostre temporanee di altro genere. Per esempio, in questo periodo è stata allestita l’esposizione Sculture di luce, con le opere di Marco Lodola. Come sottolineano gli organizzatori, i lavori dell’artista pavese, realizzati con neon, led e resine, “sono un’esplosione di energia e vitalità. Ma ciò che davvero colpisce è il messaggio che ogni opera trasmette: una fusione armoniosa di elementi naturali, figure stilizzate e una forte connessione con la cultura pop”. La mostra si può visitare il venerdì (dalle 15 alle 19) e nel fine settimana (10-13 e 15-19) fino al prossimo 2 marzo.

pierluigi.feltri@gmail.com

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