Non studiano e non lavorano
Di Cesare Raviolo
Sono 1,4 milioni i giovani che, in Italia, non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi formativi. Hanno tra i 15 e i 29 anni e per una serie di cause – insuccessi scolastici, famiglie inesistenti o poco presenti, povertà, legami con la criminalità – hanno abbandonato la scuola e la ricerca di un lavoro. I Neet, acronimo dell’espressione inglese Not in Education, Employement or Training, rappresentano il 16,1% del totale della popolazione italiana under 29, una percentuale che pone il nostro Paese al secondo posto in Europa dopo la Romania. I Neet formano un gruppo eterogeneo e comprendono giovani provenienti da realtà socio-economiche e geografiche diverse. In particolare, nelle aree metropolitane sono spesso coinvolti nell’economia informale (“lavoretti in nero”), hanno maggiore indipendenza economica e partecipazione a reti sociali e politiche; nelle aree rurali sono caratterizzati da un minore accesso all’istruzione e alle occasioni di lavoro e dipendono maggiormente dalle famiglie. Secondo una ricerca promossa dal Consiglio Nazionale dei Giovani, infatti, il 65,3% dei Neet delle aree urbane possiede una laurea o un diploma contro il 9,6% di quelli delle aree rurali. Nelle città, l’88,9% dei Neet è coinvolto in attività informali, mentre nelle aree interne la percentuale scende al 53,6. A fronte di tale fenomeno stanno le posizioni lavorative che le imprese non riescono a soddisfare e che ammontano a 1,7 milioni. La mancanza di personale idoneo dipende, da un lato dal calo demografico, solo in parte compensato dall’immigrazione, dall’altro dal venir meno dell’offerta di lavoro dovuta all’indisponibilità a lavorare dei Neet. Nel giro di qualche anno, nella sola Lombardia, mancheranno 670 mila lavoratori, con gravi ripercussioni sulla dotazione di capitale umano della regione. Per cercare di risolvere, in qualche misura, il problema la Fondazione Cariplo, in collaborazione con Intesa San Paolo, ha varato il progetto ZeroNeet, con il quale mira a far uscire da questa condizione almeno 20 mila giovani della Lombardia, dove i Neet sono 157 mila. Il progetto finanziato con 30 milioni di euro (20 messi a disposizione da Cariplo e 10 da Intesa San Paolo), ha come obiettivo finale la realizzazione di un modello nazionale, da realizzare tramite campagne mirate sui social, le associazioni del Terzo Settore e le segnalazioni di parenti ed amici, che consenta di raggiungere quel 9% indicato dalla UE come un parametro accettabile per il nostro Paese.
raviolocesare@gmail.com