Nonostante il martedì

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Di Carlo Zeme

Da sempre ho una certezza: il martedì è il giorno peggiore della settimana. Questa teoria totalmente fai-da-te si basa sul fatto che la settimana è appena iniziata e il weekend è ancora molto distante. Il martedì, giorno in cui, tra l’altro, sono nato, è una valle di lacrime in mezzo a tutte le cose che hai rimandato il lunedì. Quello appena trascorso è stato invece il martedì più bello della settimana e a confermarlo ecco un appuntamento in agenda: ore 11, recuperare Margherita all’asilo nido. Micronido per l’esattezza. Dunque, saluto i colleghi prima del solito, m’infilo in auto e volo. Finalmente ho l’onere e l’onore di conoscere da vicino la realtà del micronido dopo una settimana di inserimento. Arrivo, suono il campanello e mi aprono il piccolo cancello che mi separa dall’ingresso. Dalle vetrate scorgo Margherita in braccio all’educatrice, un dalmata di gomma in mano e un cenno d’intesta con un suo coetaneo qualche centimetro più in là. L’insegnante mi riconsegna mia figlia, la felpa e le calze antiscivolo. Esco con la piccola in braccio, c’è entusiasmo nell’aria fino a che: Margherita vede il seggiolino in auto, s’incupisce e comincia un pianto disperato. I lacrimoni lasciano un solco sulle sue guance, i miei piani di rientro e le emozioni appena provate mi rendono incapace di risolvere la situazione per qualche minuto, poi la svolta: impegnarla con un oggetto. Trovo la borraccia con la cannuccia che usa spesso in auto, la infilo tra le sue piccole manine e in pochi secondi si parte, la radio a volume al massimo con il “Coccodrillo come fa” in loop. Al primo semaforo Margherita dorme con accenno al russare. Il protocollo vuole che se in macchina si dorme bisogna assecondare i sogni di Margherita così, per quarantacinque minuti, ho vagato in città tra dossi, rotonde e aiuole. Dopo un quarto d’ora ho trovato il coraggio di cambiare radio scegliendo di mettere qualcosa per over sei anni. All’arrivo a casa la nostra piccola sognatrice è sembrata molto riposata io invece confuso, ma felice. Nonostante il martedì.

carlo.zeme@gmail.com

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