Nostalgia del calcio?

“The English Game” è una nuova serie tv in sei puntate disponibile dal 20 marzo sulla piattaforma Netflix. Con il “game” stiamo parlando di calcio: la FA Cup è la coppa nazionale inglese, l’equivalente della nostra Coppa Italia, ma è estremamente più amata.

E in questa serie, creata da Julian Fellowes (sceneggiatore del pluripremiato “Downtown Abbey”), capiamo il perché e come è nato il calcio, gioco che, un tempo, era prerogativa di soli gentiluomini, rampolli di ricche famiglie che potevano permetterselo come hobby. Ma qui non c’è solo il ritratto di un calcio ai primordi ma anche lo specchio della società britannica del tempo, delle lotte sindacali. Tutto concorre a rendere la serie un valido prodotto: ben scritta, ben recitata, edificante. Disegnata proprio per piacere a una larga fetta di pubblico, in primo luogo agli appassionati di “pallone”, orfani in questi giorni del campionato e della Champions League, ma anche a chi ha nostalgia del calcio di un tempo. Si vedrà così il calcio degli albori, quello apparso solo in vecchie foto d’epoca. Ricostruzione straordinaria: maglie a tinta unita, celesti o granata, a righe orizzontali nere e marroni; pantaloni appena sotto il ginocchio e scarponi o stivali ai piedi; porte di legno naturale, con i pali quadrati e via dicendo. La serie è interessante soprattutto perché porta in scena la rappresentazione di quella “Old England” che esercita sempre un grande fascino su molti. Dietro al calcio si muovono, ben raccontati, vari rapporti familiari ad alto tasso di drammaticità. Sullo sfondo il capitalismo e la classe operaia, le rivendicazioni salariali e gli scioperi. “The English Game” si scontra anche con una delle difficoltà più grandi del cinema: girare le scene di calcio giocato, ma i registi riescono pregevolmente a superarla. Azzeccato anche il cast, da cui emergono le interpretazioni soprattutto delle giovani attrici.

Un prodotto su cui fare un pensiero, tra le tante proposte del periodo.