Ogni regione straniera è patria

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Domenica 29 settembre la Chiesa celebra la 110^ Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato. Nel Messaggio del Papa l’invito a essere accanto a chi è nel bisogno. La “colletta” per sostenere le iniziative della Fondazione Migrantes

DI DANIELA CATALANO
ROMA- Domenica 29 settembre la Chiesa celebra la 110^ Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. “Dio cammina con il suo popolo”, il tema scelto da Papa Francesco per il suo Messaggio è profondamente radicato nella tradizione biblica e rappresenta un pilastro della fede cristiana. Questo concetto non solo connette alla narrazione storica del popolo di Israele, ma risuona con forza nella nostra contemporaneità, specialmente nell’esperienza dei migranti e dei rifugiati. Nel testo il Papa afferma che “tutti noi siamo migranti in cammino su questa terra”. “Dio non solo cammina con il suo popolo, ma anche nel suo popolo, nel senso che si identifica con gli uomini e le donne in cammino attraverso la storia – in particolare con gli ultimi, i poveri, gli emarginati –, come prolungando il mistero dell’Incarnazione per questo, l’incontro con il migrante, come con ogni fratello e sorella che è nel bisogno, è anche incontro con Cristo”, spiega Francesco. I migranti sono icona contemporanea della Chiesa in cammino e, allo stesso tempo, è in loro che si può incontrare il Signore che cammina con noi. Questa Giornata è l’occasione non solo per saper accogliere ma anche per ascoltare la vita delle sorelle e i fratelli che oggi, venendo da altri paesi, vivono insieme nelle nostre comunità, ed è anche un importante momento di riflessione. Per questo il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale invita a celebrare la Giornata in tutte le parrocchie e in “tutti i contesti di vita nel modo in cui si ritiene più consono” e a realizzare in tutte le realtà ecclesiali la colletta per sostenere spiritualmente ed economicamente le opere pastorali a favore dei migranti e dei rifugiati. La preghiera e la solidarietà comune, infatti, potranno aiutare a prendere coscienza che “ogni vita umana va difesa sempre e che l’impegno per costruire una società accogliente e dignitosa è un impegno, un dovere di tutti”. Il Santo Padre nel suo Messaggio sottolinea il valore della sinodalità, quale vocazione originaria della Chiesa per riscoprire la sua natura itinerante, in cammino sui sentieri della storia e ricorda che i migranti di oggi, come “il Popolo d’Israele al tempo di Mosè”, sperimentano situazioni di oppressione e soprusi da cui fuggono. La Giornata è stata istituita nel dicembre 1914, a pochi mesi dall’inizio del pontificato di Papa Benedetto XV, per rendere solidale la Chiesa nei confronti delle migliaia di emigranti italiani che all’inizio del XX secolo cercavano lavoro e condizioni di vita migliori in altri Paesi in Europa, America e Australia. “La Giornata del Migrante e del Rifugiato – scrive mons. Pierpaolo Felicolo, direttore della Fondazione “Migrantes” – rappresenta per la Chiesa un’importante occasione per manifestare la materna attenzione e la vicinanza a tutti coloro che si trovano costretti a lasciare il proprio Paese alla ricerca di un futuro migliore per sé e per i propri cari”. L’invito del Pontefice è di fare “sinodo” con i migranti e di pregare il Signore affinché, sull’esempio del Buon Samaritano, conceda “la grazia di essere viandanti attenti e sensibili alla sofferenza dell’estraneo incontrato lungo il cammino”. Il Messaggio di Francesco si conclude con la seguente preghiera composta proprio dal Pontefice per l’occasione:

Dio, Padre onnipotente, noi siamo la tua Chiesa pellegrina in cammino verso il Regno dei Cieli. Abitiamo ognuno nella sua patria, ma come fossimo stranieri. Ogni regione straniera è la nostra patria, eppure ogni patria per noi è terra straniera. Viviamo sulla terra, ma abbiamo la nostra cittadinanza in cielo. Non permettere che diventiamo padroni di quella porzione del mondo che ci hai donato come dimora temporanea. Aiutaci a non smettere mai di camminare, assieme ai nostri fratelli e sorelle migranti, verso la dimora eterna che tu ci hai preparato. Apri i nostri occhi e il nostro cuore affinché ogni incontro con chi è nel bisogno, diventi un incontro con Gesù, tuo Figlio e nostro Signore.

Amen

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