Ogni viaggio un’emozione
di Maria Pia e Gianni Mussini
Dopo qualche mese di astinenza dai viaggi (ernia del disco di Gianni + Covid di tutt’e due), la settimana scorsa ci siamo scatenati in un trittico al di là e al di qua delle Alpi.
Prima tappa al Collegio Rosmini sopra Stresa (incomparabile il paesaggio sul Lago Maggiore, con le isole borromee e, di fronte, le montagne spolverate dalla prima neve). Lì siamo di casa da quando Gianni – ancora studente – ha iniziato a occuparsi del suo Rebora, il ruvido affascinante poeta fattosi in età matura cattolico e rosminiano. Sino a pochi anni fa ne custodiva la memoria padre Ezio Viola, che di Rebora fu infermiere (1956-57) raccogliendone gli ultimi sussurri poetici e sapienziali. Sorridente gigante trentino, Viola metteva di buonumore al solo incontrarlo: privilegio di cui noi approfittavamo volentieri.
Nella chiesa del Collegio, al cospetto delle tombe di Rebora e del beato Antonio Rosmini, era in programma una chiacchierata reboriana. Ma ne abbiamo approfittato per andare a visitare l’anziano e malato padre Umberto Muratore, ormai dinanzi ai Novissimi. Un incontro commovente.
La mattina dopo galoppata attraverso il Canton Ticino e oltre il San Bernardino, per arrivare a Monaco di Baviera, dove Miriam attendeva i nonni.
Quattro giorni di vizi totali, visto che la sua scuola materna era chiusa per un corso di aggiornamento (da qui l’SOS inviatoci da nostra figlia Cecilia). Un giorno l’abbiamo portata a visitare il museo del giocattolo nella torre neogotica del Municipio vecchio (le Barbie vintage l’hanno incantata, specie quella vestita da sposa). Ma, prima, un pranzo all’aperto al Viktualienmarkt, con tipiche salsicce bavaresi; e, dopo, una calda cioccolata con panna, che per Miriam è stata una scoperta (ha già cominciato a farsela preparare in casa dalla mamma).
Negli altri giorni, molti molti giochi e molte molte storie. Tra l’altro, il papà di Miriam, ingegnere, le ha costruito una magic box in cui ha inserito i racconti via via registrati dai nonni italiani e messicani, che così lei può ascoltare dalle voci originali. (Alle saghe dello zio Alvaro e dei Serpentoni azzurroni, nostro copyright, dedicheremo forse uno di questi nostri articoli).
Partiti da Monaco, sosta caffè nell’animato borgo di Mittenwald, sulle Alpi bavaresi: case dipinte incorniciate dai monti azzurrini. Poi ritorno dal Brennero, sino a Rovereto, dove la sera Gianni doveva parlare nella Sala degli specchi di palazzo Rosmini, la casa natale del Beato (che ospita anche una stanza abitata per qualche anno da Rebora).
Pubblico attento, e anche qualche sorpresa: uno degli ascoltatori era stato compagno di giochi di Maria Pia a Santa Valburga in Val d’Ultimo, nei primi anni Sessanta. Moderatore un altro rosminiano ormai di famiglia, padre Vito Nardin.
Insomma, in giro ma sempre “in famiglia”, con una scorta di belle emozioni da portare a casa.
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