Paola Rivaro riceve la “Torre d’Oro”

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Alla scienzata che ha fatto 9 spedizioni in Antartide

NOVI LIGURE – È stata l’oceanografa novese Paola Francesca Rivaro a ricevere domenica scorsa al Museo dei Campionissimi il premio “Torre d’Oro”, giunto all’edizione numero 36.

I suoi progetti di ricerca ricadono nei settori dell’oceanografia chimica, della biogeochimica marina e delle scienze polari e si sviluppano nell’ambito di diversi progetti di ricerca sia nazionali sia internazionali, dal mar Mediterraneo all’Antartide e, in particolare, nel mare di Ross.

Ed è proprio nel continente ghiacciato che la docente alessandrina ha all’attivo numerose spedizioni.

«Sono particolarmente felice che la “Torre d’Oro” sia stata assegnata alla professoressa Rivaro, studiosa nota a livello internazionale ma, allo stesso tempo, molto legata alla nostra città. – afferma Andrea Sisti, assessore comunale alla Cultura – Apprezzo anche l’alto valore simbolico del riconoscimento, che richiama l’attenzione di tutti su tematiche ambientali di stringente attualità e sottolinea, in un periodo come l’attuale, l’importanza della ricerca scientifica, che vede tanti novesi protagonisti nei vari campi del sapere».

Professore associato presso il Dipartimento di Chimica e di Chimica Industriale all’Università di Genova, svolge un’attività riconducibile a tematiche quanto mai attuali, come lo studio delle riper- cussioni del cambiamento climatico sugli oceani.

In carriera ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui nel 2003 il Premio “Felice Ippolito” per le scien- ze del mare conferito dall’Accademia dei Lincei e dal Programma Nazionale di Ricerche in Antartide e nel 2019 il Premio Speciale del Comitato organizzatore del quotidiano “La Stampa”, intitolato all’ambientalista Luisa Minazzi.

Sono ben 9 le spedizioni antartiche alle quali la scienziata ha preso parte, di cui la prima nel 1994 e l’ultima all’inizio 2020, a pochi giorni dall’inizio del lockdown in Italia.

Rivaro sarà protagonista di una nuova missione che inizia a gennaio 2023, grazie al finanziamento ottenuto dal progetto “Signature” che coinvolge le Università di Genova, Napoli e delle Marche.

Luca Lovelli

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