Pellegrinaggio alla Madonna del Lago

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Sabato scorso a Garbagna il Rosario e la Messa per invocare il dono delle vocazioni

GARBAGNA – Sabato 19 ottobre si è svolto il secondo pellegrinaggio diocesano per le vocazioni, presieduto dal vescovo nell’antica chiesa della Madonna del Lago, avvolto da una lieve nebbia. La Madonna in questo luogo era apparsa a una pastorella muta dalla nascita, che dopo la visione iniziò a parlare. Era il 1341 e Maria promise la pace per il paese coinvolto nella guerra tra Guelfi e Ghibellini in cambio della costruzione di una cappella. Cambiano i tempi ma l’uomo continua a cadere negli stessi errori. Significativo che proprio in questo momento attanagliato da varie guerre, più o meno note, si passi anche da questi luoghi “miracolati” per la pace. La graziosa chiesa del XIV secolo è stata affiancata successivamente, nel secolo scorso, da un edificio più ampio. Monsignor Marini, introducendo la preghiera del Rosario, ha ricordato l’intenzione principale per la preghiera: le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Oltre al parroco don Fulvio Berti, che il vescovo ha ringraziato, erano presenti il segretario don Paolo Padrini, don Michele Pappadà e don Renzo Demergasso sacerdoti del vicariato delle Valli Curoni e Grue e don Luca Gatti parroco di Serravalle. Vi erano anche delle religiose di tre congregazioni: le Figlie di San Giuseppe, le Figlie della Madonna della Neve e le suore orionine Sacramentine Adoratrici non vedenti. C’erano anche i giovani del cammino propedeutico del seminario di Tortona. Nell’omelia Monsignor Marini ha colto quanto ripetuto nel Salmo: “Hai posto il tuo Figlio sopra ogni cosa” e proclamato nella lettera di san Paolo, e cioè che il nome di Gesù è al di sopra di ogni altro nome, per richiamare quanto affermato da sant’Ambrogio: “Cristo è tutto per noi”. Dalla lettera di san Paolo, inoltre, ha sottolineato tre parole che aiutano a vivere quanto indicato da sant’Ambrogio: fede, speranza e carità. Parole spesso utilizzate con superficialità, deturpandone la bellezza e il vero significato. Credo, spero e amo – i tre verbi corrispondenti – sono utilizzati con un fondo di dubbio che non corrisponde a quanto promesso con certezza dal Signore.

Facendo eco all’incontro di formazione tenuto da don Claudio Doglio martedì 15 ottobre, il vescovo ha sottolineato che è importante utilizzare queste parole con il significato più profondo e autentico. Concludendo l’omelia Mons. Marini ha invitato i fedeli a ripetere con sant’Ambrogio: “Cristo è tutto per me”. «Davvero Cristo è tutto per me e vale davvero la pena accoglierlo sempre più nel mio cuore e nella mia vita. Vale davvero la pena appartenergli. Val davvero la pena dare la vita per Lui! Oggi, celebrando l’Eucaristia e poi ritornando alle nostre case, lasciamoci accompagnare da queste parole e divengano lampada per il nostro cammino: Cristo Gesù è tutto per me! Dunque: io credo, io spero, io amo. Che bello, che gioia, che grazia!». I saluti e ringraziamenti finali sono stati rivolti al sindaco Davide Ravera, ai carabinieri, al numeroso gruppo degli Alpini, al gruppo che ha cantato e ai volontari che si prendono cura del santuario. Il prossimo pellegrinaggio vocazionale sarà sabato 26 ottobre alle ore 9 al santuario della Madonna di Fontanasanta di Ripaldina frazione di Arena Po, Rosario e S. Messa. L’omelia integrale si può ascoltare online sul sito della Diocesi e sul sito Radio PNR.

Lucia Gradi

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