Premiati tre liceali dell’“Amaldi”

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Le borse di studio in memoria di Giulio Campastro lo studente scomparso tre anni fa

NOVI LIGURE – Il liceo “Edoardo Amaldi” ha assegnato le borse di studio dedicate alla memoria di Giulio Campastro, ingegnere chimico ed ex alunno dell’istituto novese tra il 1985 e 1990, tragicamente scomparso tre anni fa, durante una scalata sulle Dolomiti.

La cerimonia si è svolta sabato scorso, nella sede di via Mameli.

«Questa era la seconda edizione, rivolta ai diplomati del liceo classico o di quello scientifico intenzionati a frequentare indirizzi uguali o molto vicini a quelli di Giulio; – spiega il dirigente scolastico Michele Maranzana – le borse di studio sono tre da 2.500 euro l’una, attribuite in base al merito.

Ci piace pensare che i nostri studenti, quando se ne vanno, continuino in realtà a restare con noi».

Le due borse offerte dalla famiglia sono state assegnate a Tommaso Orione e a Sofia Pedemonte, diplomati del liceo classico “Andrea Doria”.

La terza, da parte di colleghi, amici e parenti, è invece andata a Matteo Roncoli, diplomato del liceo scientifico e iscritto alla facoltà di Ingegneria Chimica.

In ricordo di Giulio è stata anche inaugurata un’aula del Classico, nel plesso di viale Saffi.

Un segno tangibile dell’eredità lasciata dall’ex studente novese, poi trasferitosi a Roma per lavoro, che oltre alla passione per la montagna amava la bicicletta, il nuoto e il ballo. «La nostra iniziativa vuole dare un riconoscimento al merito dei nostri liceali e affidare loro il prezioso messaggio di Giulio: scopri il tuo essere e, se capisci di avere talenti straordinari, non tenerli per te ma valorizzali in modo generosamente intelligente insieme agli altri, secondo una filosofia di vita semplice nella sua essenzialità che recita ‘in più siamo a essere bravi, meglio è’. – si legge in una lettera inviata dai genitori all’“Amaldi” – Spronare i nostri giovani a seguire le sue orme per di- ventare protagonisti di una realtà più bella è il nostro modo di continuare a farlo vivere nella sua essenza».

Luca Lovelli

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