Presentata la ricerca su “Il futuro dell’Ospedale di Tortona”

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Lo studio, reso noto venerdì in conferenza stampa in municipio, è stato realizzato dalla SDA “Bocconi” su incarico del Comitato “Tortona per Ospedale”

È stato presentata venerdì 1° ottobre, in municipio, nel corso di una conferenza stampa, la ricerca su “Il futuro dell’Ospedale di Tortona” del professor Mario Del Vecchio, docente alla SDA “Bocconi” di Milano, che aveva ricevuto l’incarico di redigerla dal Comitato Tortona per Ospedale Civile “Santi Antonio e Margherita”.

Lo studio ha individuato tre funzioni da assegnare al nosocomio cittadino, che dovrà diventare un presidio di riferimento per le attività mediche e chirurgiche di base; un polo di ortopedia e riabilitazione a disposizione di tutto il territorio con formule gestionali innovative; una struttura tecnologicamente avanzata per la realizzazione di attività chirurgica alimentata dai professionisti della rete ospedaliera dell’Asl Alessandria.

Compito della SDA “Bocconi” era quello di definire una strategia di valorizzazione dell’ospedale rendendolo una risorsa per la comunità locale inserita all’interno di un sistema complesso rappresentato da Asl Alessandria e Regione Piemonte.

Il lavoro della SDA non ha portato alla redazione di un piano industriale vero e proprio, che dovrà essere predisposto dall’Asl, ma piuttosto di una guida per lo sviluppo futuro. Il raggiungimento degli obiettivi previsti rimane subordinato all’elaborazione di strategie in grado di rendere l’ospedale più attrattivo nei confronti dei professionisti (medici e infermieri) chiamati a lavorare all’interno di una struttura ben organizzata, tecnologicamente avanzata ed inserita all’interno di una “rete” in grado di fornire un’offerta completa di cure in base alle esigenze del territorio. L’ospedale dovrà diventare più attrattivo anche nei confronti dell’utenza, con la possibilità di offrire servizi di eccellenza che possano fermare il fenomeno della mobilità passiva verso altre Regioni, come la Lombardia, e addirittura di generare mobilità attiva.

Un ruolo centrale per il rilancio dell’ospedale toccherà al reparto di Riabilitazione dal momento che buona parte della mobilità passiva generata sul nostro territorio è dovuta alle terapie riabilitative, mentre gli investimenti in nuove tecnologie dovranno riguardare in particolare l’Ortopedia e le attività chirurgiche (Chirurgia generale, Oculistica e Urologia).

Per il reperimento di personale, problema di tutta la Sanità Pubblica, lo studio suggerisce la formula delle equipe mobili costituite da professionisti che, all’occorrenza, sono in grado di operare su tutta la rete, senza indebolire le singole strutture o costringere gli utenti a rivolgersi altrove.

Per far fronte ai casi di emergenza, lo studio propone una riflessione anche sul Pronto Soccorso, che registra la prevalenza di codici a basso livello di intensità (circa 14.000 codici verdi e bianchi nel 2019). Propone di operare da un lato sulla razionalizzazione delle risposte ai codici a più elevata complessità (71) con un migliore inserimento nella rete e, dall’altro, per la casistica prevalente di sperimentare soluzioni innovative come il passaggio direttamente dal triage allo specialista negli ambulatori (tra cui quelli di Cardiologia e Pediatria potenziati, come già previsto dal piano Asl). L’obiettivo finale è quello di migliorare l’organizzazione interna e velocizzare i tempi di risposta del reparto, con evidenti vantaggi nel trattamento delle patologie “tempo-dipendenti” e una riduzione dei tempi d’attesa per gli utenti con patologie non gravi che frequentemente si rivolgono al Pronto Soccorso di Tortona.

Cesare Raviolo

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