“Pulàjnta e saràke” nella cucina novese
Nell’ultimo volume di Lorenzo Robbiano racconti e aneddoti sulla tradizione culinaria. E le ricette
NOVI LIGURE – La cucina locale novese si riallaccia a quella ligure ma risente anche di influenze tipicamente piemontesi e in particolare monferrine. Novi Ligure può essere identificata a pieno titolo come crocevia di queste due culture gastronomiche.
Queste considerazioni le possiamo ritrovare con dovizia di particolari nel nuovo libro di Lorenzo Robbiano, intitolato “Pulájnta e saráke”, dove l’autore racconta storie, tradizioni e ricette della cucina novese. Chi non conosce i canestrelli novesi, la focaccia, la fa- rinata o i famosi corzetti? Lo scrittore novese, però, va oltre.
È lui stesso a introdurci tra le pagine che sono da “leggere” ma anche da “gustare”: «Si narra che, nelle case dei poveri, venisse posta a centro tavola una salacca (ovvero un’aringa) da strofinare sulla polenta per mangiarla con un minimo di gusto. Questo rito durava sei giorni. Il settimo, finalmente, si poteva accompagnare la polenta con il pesce affumicato. «La cucina novese non è solo ricette – afferma Robbiano – ma anche e soprattutto storie, testimonianze e aneddoti che hanno contribuito a creare la nostra tradizione culinaria. Ho cercato di riportare il lettore al tempo delle “neviere” (de- positi per la raccolta della neve, per mantenere freschi gli alimenti durante l’estate), quando la scarsità degli ingredienti era bilanciata dall’ingegno delle donne di casa, attraverso i consigli degli esperti e i racconti a tema culinario». Immancabili nel libro sono le eccellenze culinarie del territorio: antipasti, primi, secondi, verdure e dolci che qui vengono proposti in una raccolta di 150 ricette tradizionali novesi. Il libro è già disponibile in città presso le librerie Mon- dadori, Joker e Fortunato e negli esercizi “Alla Corte del Caffè”, bar Marenco e panificio Delucca. Inoltre, si può ordinare presso la casa editrice “Epokè” (t. 0143 323071).
Vittorio Daghino