Qua la zampa Myfamily!

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di Silvia Malaspina

Cara Fondazione Myfamily, ignoravo la tua esistenza finché, per pura casualità, mi è caduto l’occhio su un trafiletto pubblicato sul settimanale F, nel quale si spiegava che presso il Piccolo Cottolengo “Don Orione” di Tortona avevi avviato un progetto di pet therapy. Incuriosita che tale plaudente iniziativa si stesse verificando a pochi metri da casa mia, mi sono documentata. Ho così scoperto che hai sede a Valenza e che da anni ti stai dedicando ai più giovani e agli animali, attraverso attività che spaziano dall’organizzazione di eventi benefici, alle donazioni alle strutture ospedaliere infantili (ma senza pandoro rosa!), all’istituzione e gestione tramite volontari di rifugi cinofili. Il progetto presso il Piccolo Cottolengo prevede le “attività assistite con animali”, cioè, come si legge nel programma, “interventi ludico-ricreativi e di socializzazione finalizzati all’incoraggiamento, alla partecipazione attiva e alla cura di disturbi della sfera neuro e psicomotoria, destinati a bambini e ragazzi in situazioni di disagio o con disabilità psichiche e fisiche. Le attività previste hanno lo scopo di promuovere le interazioni uomo-animale: è scientificamente provato che la semplice presenza di un amico a quattro zampe determina una maggiore inclinazione al sorriso e un aumento di disponibilità al dialogo”. Condivido ogni parola: da 14 anni convivo con un cane, diventato un membro della famiglia, che partecipa e comprende i nostri sentimenti e che, con il suo personale linguaggio, ci dimostra le sue reazioni, reclama attenzioni, rivendica bisogni e necessità, porta attimi di serenità e leggerezza anche nelle situazioni per noi emotivamente più ardue. Da tempo nei reparti di oncologia pediatrica si pratica la pet therapy: i piccoli ammalati ritrovano il sorriso e sono molti i bambini che, grazie alla vicinanza di un animale, sono riusciti ad affrontare pesanti terapie senza l’ausilio di antidolorifici. Ho sperimentato in prima persona quanto forte ed empatico possa essere il legame tra un cane e un bambino, pertanto non mi sono stupita nel vedere sui social la reazione entusiasta dei piccoli ospiti del Cottolengo: con gridolini di gioia lanciano una pallina, accarezzano e coccolano i terapeuti a quattro zampe, offrono bocconcini, spazzolano il pelo, dimentichi delle proprie disabilità fisiche o psichiche. Quindi, qua la zampa, cara Fondazione Myfamily: agisci come in una famiglia, sostenendo chi si trova in difficoltà e hai fatto sì che le piccole anime del Cottolengo possano vivere nuove esperienze gioiose.

silviamalaspina@libero.it

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