Quale città vogliono i giovani?
Presentati i risultati della ricerca sociale promossa dal Comune di Tortona
TORTONA- Come percepiscono i giovani tortonesi l’inclusione sociale e la partecipazione civica: questo il focus della ricerca sociale promossa dal Comune di Tortona e realizzata dall’associazione di promozione sociale Solea di Torino con il contributo dell’Università del Piemonte Orientale. Giovedì 12 dicembre, presso la Sala del Ridotto del “Civico” sono stati presentati i risultati dell’iniziativa che ha coinvolto il territorio. Contemporaneamente è stato anche inaugurato Informagiovani, il nuovo spazio che offrirà servizi e informazioni utili per il percorso formativo, professionale e di crescita personale delle nuove generazioni. Lo studio sotto forma di “ricerca-azione”, ossia una ricerca partecipata volta all’attivazione della comunità territoriale, avviata nel novembre 2023 ha coinvolto 8 giovani del territorio e 4 studenti universitari. Durante la “ricerca-azione” sono state intervistati 60 giovani e sono stati svolti 18 focus group con circa 100 partecipanti, ovvero il 2,4% della popolazione under 25 della città. In particolare la fascia d’età interessata è stata quella tra i 14 e i 28 anni. Alla presentazione, condotta dall’assessore Anna Sgheiz hanno preso parte il sindaco Federico Chiodi, Cecilia Pasini coordinatore del gruppo di ricerca per conto di Solea, Giacomo Pettenati professore dell’Upo di Alessandria, Corrado D’Andrea dirigente comunale del settore Servizi alla Persona e alla Comunità ed Elena Repetto responsabile del Centro per l’Impiego di Tortona. Il principale risultato emerso riguarda la partecipazione e la presenza dei giovani nello spazio pubblico. Se il punto di partenza era la sensazione che non fossero interessati a prendere parte attiva nella vita sociale della città, la ricerca ha individuato delle possibili ragioni: i giovani tortonesi sono spesso molto riflessivi e necessitano di tranquillità, trascorrendo molto tempo nello spazio domestico e coltivan- do passioni individuali. Le conseguenze sono un ripiegamento verso attività solitarie e riconoscere la casa come il luogo adatto alle proprie necessità. Una seconda spiegazione riguarda le difficoltà derivanti da uno scarso esercizio d’immaginazione e una rara interlocuzione con gli adulti rispetto ai loro desideri. In questo senso sembra non siano tanto le attività a mancare, quanto la possibilità di accedere a iniziative adatte al loro target e la scarsa informazione rispetto all’offerta della città. Il nuovo Informagiovani si inserisce anche come risposta alle necessità espresse, in particolare per avere punti di incontro e informazioni sulle opportunità e gli eventi. Dalla ricerca è emerso che spesso i luoghi di socializzazione sono anche luoghi di consumo (ad esempio i bar); spazi verdi e parchi sono importanti per trascorrere tempo libero e si svolgono volentieri attività all’aria aperta; i giovani di Tortona ritengono molto importante lo sport; cinema e teatri sono luoghi del tempo libero ma non sono molto frequentati per insoddisfazione rispetto all’offerta; la casa è vissuta come luogo di solitudine indispensabile. È emerso anche il senso di noia e la sensazione di voler fuggire. Per quanto riguarda i social i più menzionati sono stati Instagram e Whatsapp. In molti sono soddisfatti per la vita che conducono a Tortona, ma hanno espresso bisogni e hanno cercato di immaginare la città che vorrebbero. Un elemento presente nella città ideale immaginata sono gli spazi verdi urbani e un maggiore contatto con la natura. Sicuramente risulta importante la presenza di luoghi di socialità, di punti incontro e di ritrovo, che è connessa a un isolamento derivante soprattutto dal periodo della pandemia.
Stefano Brocchetti