Quali priorità nella nostra Diocesi?
Sinodo delle Chiese italiane. Ecco a che punto è arrivato il cammino: le tappe, lo Strumento di Lavoro, i Lineamenti, le sfide che ci aspettano e che coinvolgono le comunità pastorali
DI MARIO MERENDIDal 15 al 17 novembre 2024, nella maestosa basilica di San Paolo Fuori le Mura a Roma si è tenuta la prima Assemblea del Cammino Sinodale delle Chiese che sono in Italia, un momento significativo nella vita della Chiesa italiana. L’assemblea ha dato vita a un nuovo passo fondamentale nel cammino sinodale con la pubblicazione dello Strumento di Lavoro, un documento che si pone come guida operativa per le Chiese locali e come strumento di discernimento verso la conclusione della fase profetica del Cammino sinodale. Ma cosa significa tutto ciò per la Chiesa italiana e come incide sul futuro delle Diocesi?
Uno sguardo complessivo
Il Cammino sinodale è un processo che ha preso avvio alcuni anni fa, con l’intento di rinnovare la Chiesa in Italia in un’ottica sinodale, missionaria e pastorale. La sinodalità, intesa come cammino comune e ascolto reciproco tra vescovi, sacerdoti, laici e religiosi, si configura come un tema cruciale per il futuro della Chiesa. È un invito a costruire una comunità ecclesiale più inclusiva, aperta al dialogo, pronta ad affrontare le sfide della contemporaneità e a rispondere ai bisogni pastorali delle persone. Il processo sinodale si articola in più fasi e prevede il coinvolgimento di tutti i membri della Chiesa, in un cammino che non riguarda solo le alte gerarchie ecclesiastiche, ma anche i laici, con l’obiettivo di favorire continuare con l’obiettivo di scegliere e approfondire uno o più temi proposti, con l’aiuto degli organismi di partecipazione, come il Consiglio Pastorale Diocesano e il Consiglio Presbiterale. Ogni Diocesi è chiamata ad adattare il cammino sinodale alle proprie specifiche realtà, scegliendo le sfide da affrontare con il contributo dei fedeli e dei vari gruppi pastorali. La raccolta dei contributi una rinnovata corresponsabilità tra tutti i membri della comunità cristiana. Il Cammino Sinodale, infatti, è una proposta di rinnovamento che non si limita alla dimensione teologica, ma che abbraccia anche la vita quotidiana delle Diocesi e delle Parrocchie.
Lo Strumento di Lavoro: orientamenti operativi per le Diocesi
Il documento recentemente pubblicato, lo Strumento di Lavoro, intende sostenere le Diocesi italiane nel loro percorso verso la conclusione della fase profetica del Cammino sinodale, che avverrà nelle Diocesi secondo i tempi decisi nelle diverse realtà locali. Nello specifico, la fase finale a livello nazionale sarà segnata dalla Seconda Assemblea Sinodale (dal 31 marzo al 3 aprile 2025) e dall’Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana (dal 26 al 29 maggio 2025), appuntamenti chiave per la definizione delle linee di orientamento per la Chiesa italiana nel prossimo futuro. Lo Strumento di Lavoro, pur essendo il frutto della riflessione della prima Assemblea sinodale, si colloca in continuità con i Lineamenti della Prima Assemblea Sinodale, che hanno fornito il quadro di riferimento e la chiave interpretativa per il cammino intrapreso. Questo nuovo documento si propone, da un lato, di rafforzare i percorsi già avviati nelle Diocesi, e dall’altro, di contribuire alla definizione dei temi che saranno prioritari a livello nazionale. L’obiettivo principale dello Strumento di Lavoro è di fornire alle Diocesi italiane alcuni criteri operativi e scelte possibili per incarnare concretamente la conversione sinodale e missionaria delle comunità locali. Un cammino che non può prescindere dall’ascolto e dal discernimento dei segni dei tempi, che invitano la Chiesa a rinnovarsi senza mai rinunciare alla sua missione di testimonianza e evangelizzazione.
Un discernimento sulle sfide locali
Le Diocesi italiane sono impegnate da tempo in un discernimento profondo riguardo le sfide specifiche che ciascun territorio si trova ad affrontare. Dai cantieri pastorali e dai progetti di rinnovamento le Diocesi hanno avviato riflessioni su temi fondamentali, come la formazione dei laici, la pastorale giovanile, la valorizzazione delle vocazioni, la carità e l’impegno sociale, la relazione con le nuove generazioni e la presenza della Chiesa nel contesto urbano e nelle periferie. Lo Strumento di Lavoro evidenzia che questo processo di discernimento dovrà Un aspetto fondamentale di questo processo sarà la raccolta dei contributi delle Diocesi, che dovranno pervenire alla segreteria del Cammino sinodale entro il prossimo 2 marzo. Sulla base di questi testi, il Comitato del Cammino Sinodale elaborerà un documento che sarà sottoposto alla Seconda Assemblea Sinodale, prevista per la fine di marzo 2025. In quest’occasione, saranno indicate le priorità delle proposte che hanno registrato una convergenza nelle Diocesi e i tempi per la loro traduzione pratica, che dovranno essere definiti a livello nazionale, regionale e diocesano. Questo processo non si esaurisce nel solo piano teologico e pastorale, ma avrà un impatto concreto sulla vita delle Diocesi italiane, influenzando le scelte future in materia di formazione, di evangelizzazione e di impegno sociale.
Concludere il cammino verso una Chiesa sinodale
Il Cammino Sinodale delle Chiese italiane si presenta, quindi, come una straordinaria opportunità per la Chiesa, mettendo al centro la sinodalità come stile di vita comunitaria e missionaria. Lo Strumento di Lavoro rappresenta un passaggio fondamentale in questo cammino, un documento che intende tradurre le indicazioni del Sinodo in scelte concrete e realizzabili per ogni Diocesi. La sfida sarà utilizzare questo strumento con discernimento, consapevoli che la Chiesa italiana è chiamata a rispondere alle sfide del mondo contemporaneo, rimanendo fedele alla sua missione di evangelizzazione e testimonianza.