Quando tutti andavano a ballare al Tucano 185. Ma la prima di Vasco fu un flop
In un libro scritto da Giorgio Macellari, da un’idea di Tiziano dj, edito da Primula Editore, l’epopea di un locale che ha fatto storia in provincia di Pavia e che è entrato nei ricordi giovanili di molte generazioni
È stato presentato venerdì 19 maggio, nell’ambito della Fiera dell’Ascensione di Voghera, il libro Il mio Tucano 185, racconto di un luogo che ha coinvolto diverse generazioni, unite tra loro dalla voglia di divertirsi sulla pista da ballo di un locale, a pochi chilometri da Codevilla, in Oltrepò, che ha fatto storia.
L’idea è nata da Tiziano Maurizio, da tutti conosciuto come Tiziano DJ: era lui il riferimento in consolle insieme con Ezio “Grey” Cristiani, che si occupava della direzione artistica.
A Giorgio Macellari lo spunto è piaciuto e così si è occupato della raccolta del materiale e della stesura dei testi. È edito per i tipi di Primula Editore.
Nella pubblicazione si rivive l’epopea di quel tempio della musica, nato per iniziativa dei fratelli Marini, che tra il febbraio del 1979 e il giugno del 1985 ha accolto chiunque volesse ballare, ascoltare concerti o assistere a performance di artisti, comici, cabarettisti e soubrette.
Ballo, divertimento, spettacolo. Questo era il Tucano 185. Molti ne sono stati attratti come da una potente calamita. La festa. L’incontro inaspettato, sognato e, in qualche occasione, atteso da sempre. La felicità, magari illusoria e momentanea, però vissuta in modo intenso e unico. Il look spesso ostentato. La disco profusa a migliaia di ragazzi che si immergevano in una super dimensione collettiva, portandosi appresso la propria identità, forse nel vano tentativo di poterla dimenticare.
Il giovedì, il venerdì, il sabato, la domenica pomeriggio e la domenica sera costituivano una serie di appuntamenti irrinunciabili per i giovani e i meno giovani: un popolo composito che arrivava non solo dai paesi della provincia, ma anche da Milano, Piacenza e Alessandria.
«Riuscivamo a far ballare tutti» – racconta lo stesso Tiziano DJ. «Nessuno poteva rimanere seduto. Proponevamo non solo la disco music, ma pure del sano rock poiché il pubblico era eterogeneo. Il locale… io lo conoscevo bene. E anche i gruppi musicali venivano scelti con cura».
Tra i brani più gettonati: Ricominciamo cantata da Adriano Pappalardo, Tu sei l’unica donna per me di Alan Sorrenti e La donna cannone scritta e interpretata da Francesco De Gregori; e poi, tra le canzoni provenienti dall’estero: Private Investigation dei Dire Straits e Wonderful Tonight di Eric Clapton.
«Tutto è nato nel 1978 – precisa Giorgio Macellari – da un’intuizione imprenditoriale dei fratelli Marini: Peppino, Walter e Giorgio, che dei tre era senza dubbio il leader più carismatico ed esperto. A quei tempi, i Marini si erano resi conto che in giro c’era una voglia matta di divertirsi. In Italia, dopo il boom economico degli anni Sessanta e una breve e conseguente crisi, stava sopraggiungendo un periodo di prosperità. Non a caso, le discoteche e le sale da ballo facevano registrare dappertutto un buon successo di pubblico. I fratelli Marini si sono allora convinti che avrebbero potuto aprire un nuovo locale: una maxi discoteca nella zona attorno a Voghera. L’occasione è arrivata quando, in un terreno nei pressi dell’Iper, è bruciata una fabbrica di giocattoli che apparteneva a Guido Guidi. Un mediatore ha proposto loro di acquistare l’area e quello che rimaneva del fabbricato. Con i Marini sono entrati in società anche Sergio ed Ezio Cristiani. In meno di un anno è stato messo a punto il locale».
Il libro è ricco di fotografie e testimonianze significative. C’è anche qualche aneddoto su alcuni dei personaggi che lo frequentavano e sugli artisti che vi si esibivano: i più importanti nomi dello spettacolo, come Lucio Dalla, Roberto Vecchioni, Francesco De Gregori, i Pooh, i New Trolls, Vasco Rossi e altri.
A proposito di Vasco Rossi, il suo primo concerto, il 1° aprile 1982, aveva fatto registrare non più di duecento persone paganti: insomma, un clamoroso insuccesso! Così come, alcune settimane prima, aveva avuto poco riscontro l’esibizione dello stesso Vasco al Teatro Tenda di Salice Terme. Tuttavia, l’anno successivo, il 3 ottobre 1983, alla seconda apparizione del “Blasco” al Tucano 185 gli spettatori erano addirittura più di 5 mila con un sacco di gente che impazziva per quel rocker in ascesa.
Né si può dimenticare, inoltre, che il Tucano 185 ha introdotto un nuovo modo di ascoltare la musica. Si trattava della cosiddetta “musica olofonica”: una vera e propria rivoluzione nell’universo dell’alta fedeltà, grazie a un impianto del suono concepito e progettato in funzione delle caratteristiche peculiari dell’ambiente; un impianto in grado di proporre timbriche ad alta fedeltà difficilmente riproducibili in altre discoteche. Un sistema all’avanguardia, capace di creare un livello sonoro identico in qualsiasi zona del locale. E anche l’impianto luci era studiato per ottenere effetti particolari e non frastornanti.
«Per chi non ha vissuto quell’epopea – conclude Macellari – il libro costituisce un’occasione per comprendere quanto importante sia stato il Tucano 185 per il sano divertimento di alcune generazioni. Per chi l’ha vissuta, è l’occasione per rinverdire bellissimi ricordi».