Recitato il Rosario alla cappella della Fontana

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Mons. Marini con i fedeli di Sarezzano

SAREZZANO- Tra i paesi intorno a Tortona, Sarezzano è quello che si distingue per la presenza di un’antica chiesa che sorge sulla collina, dove un tempo c’era anche il castello. In questa comunità c’è una tradizione ormai consolidata, portata avanti da un gruppo di quattro o cinque signore che hanno iniziato a ritrovarsi alla cappella della Fontana due volte all’anno: per la novena in occasione della festa della Madonna del Rosario a inizio ottobre e nel mese di maggio, per recitare il Santo Rosario e intonare qualche canto, magari tratto da un vecchio libretto impolverato, ai piedi della statua della Madonna Addolorata alla quale affidare delle intenzioni custodite gelosamente nel cuore. Nel tempo il gruppo è cresciuto si sono aggiunti anche un marito in pensione che ha tolto le erbacce e un altro che ha appeso delle luci. Sono arrivate anche le suore orionine del Piccole Cottolengo per sostenere con la chitarra i canti. E anche il vescovo, dopo aver saputo dell’iniziativa, giovedì 10 ottobre ha deciso di partecipare a una serata della novena insieme a don Gino Bava, vicario foraneo della Val Curone e Grue, vivendo con la piccola comunità un momento di riflessione, preghiera e condivisione. Monsignor Marini per descrivere la tenerezza di Maria ha utilizzato l’immagine di una mamma che sta accanto al suo bambino addormentato, il quale quando si sveglia la chiama e subito si riaddormenta sereno perché sente che lei gli risponde: «Sì, tesoro». Come molti sanno per esperienza, è una scena che trasmette il senso di pace che solo la presenza materna può donare. Il vescovo ha ricordato che anche Maria fa lo stesso con i suoi figli: quando, nel turbinio della vita quotidiana si sentono smarriti, affannati e scoraggiati, Lei accarezza l’anima con un amore silenzioso ma potente ed è sempre presente, proprio come una madre che non abbandona mai il figlio, anche se è “addormentato”. La comunità ha ringraziato di cuore Mons. Marini per aver arricchito spiritualmente l’incontro con la sua parola, dimostrando concreta vicinanza ai fedeli. Ha saputo essere un “fratello” per il piccolo gruppo di fedeli che, con genuinità, cerca l’abbraccio materno di Maria e si sforza di mantenere una tradizione cara alla comunità.

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