Ridere fa bene… da 50 anni

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La compagnia teatrale “G74” festeggia mezzo secolo di vita. Nata nel 1974 a Oliva Gessi, ha sempre sostenuto le missioni africane di don Alfredo Ferrari e suor Maddalena Serra

Correva l’anno 1974 quando nel piccolo paese di Oliva Gessi, in Oltrepò pavese, fu messa in scena la commedia Mia moglie direttrice di Franco Roberto. Sul palco c’era un gruppo di giovani del paese che voleva aiutare i bambini africani e aveva deciso di farlo offrendo alla gente qualche momento di leggerezza e tanti sorrisi. Alcuni di loro tornavano da un viaggio in Africa, dove erano andati a visitare la missione di Murayi in Burundi, che ospitava il loro compaesano, l’olivese don Alfredo Ferrari, mancato nel 2022. Colpiti dal suo entusiasmo e dalla sua intraprendenza, avevano deciso di aiutarlo e di sostenerlo.

Nell’autunno del 1973 iniziarono le prove della nuova compagnia che, nell’estate successiva, cominciò un’avventura che ancora oggi continua e taglia il traguardo di 50 anni. Quel 1974 è stato indimenticabile come dimostra anche il nome scelto: “G74” ovvero “Gruppo del 1974”. Fin dall’inizio, l’idea di fare teatro non è stata casuale, perché in paese esisteva già una tradizione che si tramandava dai primi anni del ’900, quando il parroco dell’epoca, don Olderico Guerra, aveva allestito i primi spettacoli e nel 1926 aveva fatto costruire il salone parrocchiale, poi diventato il piccolo e accogliente teatro tuttora funzionante e oggi intitolato a Maurizio Defilippi, primo “capo comico” del “G74”. Nel gruppo dei fondatori, oltre a Maurizio e alla sorella Patrizia, c’erano anche Ivana Mangiarotti, Carluccio Mascherpa, Sandro Versiglia, Lucia Mazzocchi, Milena Milanesi, Pierangela Gabellotti e tanti altri olivesi nati negli anni ’50. La compagnia ha proseguito la sua attività teatrale in modo ininterrotto fino al 1992, anno in cui è morto Maurizio che aveva sempre ricoperto il ruolo di primo attore.

Dopo un breve periodo di stop, grazie alla buona volontà di alcuni attori più giovani, tra cui Fabrizio Repossi e Roberto Sturniolo, il “G74” è tornato in scena. All’inizio degli anni 2000 un nuovo turn over generazionale, con l’arrivo di altri commedianti, i quali proseguono la tradizione teatrale con successo.

Oggi sono Edoardo Bonadeo, Emanuele Bonadeo, Davide Calvi (primo attore), Andrea Defilippi, Massimo Nobile, Sara Ottobrini, Elisa Sturniolo e Andrea Sturniolo ad allestire ogni anno una nuova commedia, nel rispetto di una tradizione ormai consolidata. Numerose e molte apprezzate sono le repliche in tanti paesi dell’Oltrepò e non solo. Nel teatro olivese sono conservate, appese alle pareti, le locandine di tutti gli spettacoli, a ricordo di quanto realizzato in questo mezzo secolo, grazie alla collaborazione di numerose persone del paese che hanno contribuito in vario modo, dalle luci, alle scene, ai costumi e molto altro. Nel tempo il “G74” si è specializzato pure in esilaranti scenette e in alcuni varietà, in base alle richieste ricevute e agli spazi per esibirsi. Fin dagli albori la guida del Gruppo è stato Beppe Buzzi, famoso attore e regista vogherese, che fino al 2013, anno della sua scomparsa, ha guidato con passione e competenza la compagnia.

«Buzzi ha saputo insegnare davvero molto– dichiara Andrea Defilippi, sindaco di Oliva e membro della compagine teatrale in quasi 40 anni di attività, non solo a quanti hanno recitato prima, ma anche a coloro che li hanno sostituiti».

Una caratteristica peculiare del “G74” è quella di recitare sempre in dialetto, “traducendo” i testi di vari autori tra cui Franco Roberto, Roberto Zago e Georges Feydeau. «È stata la gente – precisa Defilippi – a chiederci di non trascurare mai la lingua vernacolare, nel rispetto di quanti non ci sono più e con l’intento di valorizzare le radici oltrepadane».

La compagnia dal 2000 a oggi ha raccolto oltre 100 mila euro, interamente devoluti in beneficenza a sostegno di vari progetti, non solo in Burundi e Congo, dove don Ferrari è rimasto per 32 anni, ma anche in Mozambico a favore della missione di suor Maddalena Sera, originaria di Torricella Verzate e da 50 anni impegnata all’ospedale del Carmelo di Chokwe.

La commedia dialettale scelta per il 2024, dopo il notevole successo di Una stanza per due del 2022 e di Una è poco… ma dü ien trop del 2023, s’intitola Indè ghè i legur ghè no i cunili (“Dove ci sono le lepri non ci sono i conigli”) e, come le altre due, è ricca di equivoci, scambi di persona, giochi di parole e travestimenti capaci di scatenare le risate. La trama, infatti, si basa su una serie di tentativi di tradimenti tra mogli e mariti. La prossima occasione per applaudire il “G74”, durante la tournée estiva, sarà sabato 27 luglio a Oliva Gessi, in occasione della festa patronale. Alla domanda qual è il segreto della longevità del gruppo, risponde con semplicità Andrea Defilippi: «Nonostante i nostri numerosi impegni, quando saliamo sul palco ci divertiamo, facciamo divertire la gente e riusciamo anche a fare qualcosa di buono. Proprio questo ci permette di essere ancora qui 50 anni dopo e di guardare al futuro con speranza».

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