Rifiuti lungo il Po: segni di inciviltà
Il materiale abbandonato abusivamente nelle aree golenali di Portalbera. Ora si cercano i colpevoli
PORTALBERA – Ci sono voluti cinque rimorchi di trattore per consentire al Comune di Portalbera e alla Protezione Civile di rimuovere il materiale, in particolare resti di una ristrutturazione, che è stato abbandonato in una delle aree golenali del fiume Po. Anche questa volta, gli amministratori sono riusciti a trovare dei documenti tra l’immondizia, che hanno consegnato alle Guardie ecologiche volontarie per risalire ai responsabili. «Spero che scatti una denuncia penale da parte delle Gev, siamo stanchi di questa situazione e di questa inciviltà diffusa. – commenta il sindaco di Portalbera, Maurizio Gramegna – Questa volta ci siamo trovati davanti un’enormità di materiale di scarto da una ristrutturazione: c’erano porte, finestre, piastrelle, tantissime bottiglie di vetro e di plastica. Siamo riusciti a selezionare vetro e legno, ma poi abbiamo dovuto chiamare una ruspa per rimuoverlo e alla fine abbiamo riempito cinque rimorchi di un trattore». Cercando tra i rifiuti, però, il sindaco ha trovato dei documenti: immediata è scattata la segnalazione alle Gev. Le guardie hanno già scovato e denunciato il responsabile di uno scarico di materiale tossico in un altro punto del territorio portalberese. Ci sono, infatti, altre zone del Po, tra aree golenali e sponde del Lancone, dove viene scaricato il materiale illegalmente, anche da persone che si fermano per un pic-nic e poi non raccolgono l’immondizia. «Dove avevamo pulito qualche tempo fa, insieme ai volontari di Pavia, c’è già ancora sporco. – aggiunge Gramegna – Continueremo la pulizia gradualmente anche nei prossimi fine settimana. Poi, tra il posizionamento delle fototrappole e il rinvenimento dei documenti, cerchiamo anche di scoprire i responsabili». Proprio nei giorni scorsi era in programma una giornata ecologica, organizzata dal Comune, con il coinvolgimento di scuole, cittadini e associazioni, ma è stata rinviata per ottenere le autorizzazioni necessarie per la prevenzione della peste suina.
Oliviero Maggi