Riparte l’attività del Paterno, la Casa Madre degli orionini

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Il saluto di Mons. Marini e la Messa celebrata dal direttore generale padre Vieira

TORTONA- È stata celebrata domenica 6 ottobre la festa per la ripartenza del Paterno, la Casa Madre dell’Opera Don Orione che ora ospiterà la Casa internazionale di Formazione Orionina, grazie alla presenza della comunità religiosa guidata da don Flavio Peloso e composta da padre Santiago David Penzotti e da padre Paul Vincent Kabore. Alle ore 18 è stata celebrata la Messa nella chiesa di S. Michele, presieduta dal direttore generale, padre Tarcisio Vieira, alla presenza del consiglio generale dei Figli della Divina Provvidenza e di quello delle Piccole Suore Missionarie della Carità. In chiesa c’erano religiosi e religiose orionini, il sindaco Federico Chiodi, le autorità cittadine, tanti fedeli e diversi rappresentanti della Famiglia carismatica. All’inizio della Messa ha salutato i presenti anche il vescovo di Tortona, Mons. Guido Marini che ha manifestato la sua gioia per la ripartenza del Paterno e perché in questa occasione ha potuto visitare per la prima volta la Casa Madre e i luoghi dove ha vissuto don Orione e da dove è partita la sua opera. Il vescovo ha anche espresso la sua soddisfazione per le iniziative che il Paterno e la chiesa di San Michele realizzeranno per far conoscere don Orione, la spiritualità e il carisma orionino, che sono una grande ricchezza per Tortona e per la vita diocesana. Mons. Marini, infine, si è augurato che il lavoro del Paterno si possa fondere in modo armonico con la vita pastorale delle parrocchie cittadine e diocesana. Nell’omelia, padre Vieira ha sottolineato come il Paterno sia per gli orionini “molto più di un semplice luogo fisico”. «È il cuore pulsante dove si sono cristallizzati i nostri valori carismatici e dove sono state vissute le esperienze fondative del nostro carisma e del nostro futuro. – ha detto padre Vieira È un luogo paradigmatico, un modello di riferimento che non solo informa, ma ci forma e ci ispira, perché questa è la casa dei sogni di don Orione. Se siamo qui oggi, è perché don Orione qui ha sognato il futuro della Piccola Opera e noi siamo la realizzazione di quel sogno». «Ci auguriamo che, specialmente i novizi, i laici all’inizio di un cammino, tutti quelli che potremmo chiamare i “figli più piccoli” della nostra famiglia, – ha concluso il celebrante – possano sperimentare una trasformazione personale attraverso la formazione, la preghiera e la convivenza. E ci auguriamo anche che la formazione qui ricevuta diventi un modello da adattare in nuovi contesti, che le persone possano essere moltiplicatori della spiritualità e del carisma di san Luigi Orione». Al termine, nel cortile del Paterno, si è tenuto un momento di incontro per presentare la nuova Casa internazionale di Formazione Orionina, durante il quale oltre a padre Vieira e a Mauro Sala, presidente degli Ex Allievi di don Orione e ingegnere che ha curato una parte dei lavori di ristrutturazione, ha parlato anche don Flavio Peloso, direttore della nuova comunità che abiterà al Paterno: «Io mi auguro – ha detto – che questo luogo possa essere sempre meno soltanto un museo e sempre più una vera e propria casa. Sarà per questo gestita, condotta, e abitata come una casa, grazie alla comunità che è già qui e che accoglierà con stile di famiglia i confratelli, le consorelle, i laici di famiglia orionina che verranno qui con lo scopo di formarsi al nostro carisma. A me piace ricordare, come diceva don Orione, che questa è “la nostra Porziuncola”, una porzione sacra che il Signore ci ha dato». «Questo luogo rappresenterà, – ha terminato don Flavio – un’opportunità anche per le diocesi, il clero, i gruppi di laici, le associazioni, perché i valori di don Orione valgono per tutti». A chiudere la serata c’è stato il brindisi inaugurale, guidato dall’economo generale don Walter Groppello, che ha seguito i lavori di ristrutturazione, e poi il tradizionale “Caffè di don Orione”.

(Foto: Luigi Bloise)

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