Riunito a Rivalta il consiglio dei Priori delle Confraternite
Domenica scorsa alla presenza del vescovo e del delegato vescovile don Gino Bava
TORTONA – Nel pomeriggio di domenica 3 novembre, preceduto da un momento di preghiera presieduto dal vescovo nella chiesa abbaziale di Rivalta Scrivia, si è riunito il consiglio dei Priori delle Confraternite della Diocesi presso la Sala Capitolare della stessa abbazia.
Mons. Guido Marini ha incontrato una buona rappresentanza dei Priori delle Confraternite. Erano presenti infatti i Priori di Arquata Scrivia, Casalnoceto, Francavilla Bisio, Garbagna, Novi Ligure (Santa Maria Maddalena e SS. Crocefisso), Retorbido, Rivanazzano, Sorli, Vargo, Silvano Pietra ed entrambi i Priori delle confraternite di San Sebastiano, Viguzzolo e Tortona insieme alle Priore di Broni, Voghera (chiesa del Carmine), Castelnuovo Scrivia e Rocchetta Ligure. In rappresentanza delle Confraternite di Pozzolo Formigaro c’era il parroco don Costantino Marostegan.
Il vescovo ha esortato i presenti a continuare il loro servizio ecclesiale di culto e di carità, individuando in queste due realtà le caratteristiche principali dell’identità storica delle confraternite. Ha poi esortato i presenti a improntare la vita delle rispettive confraternite a uno spirito di comunione vera ed effettiva all’interno delle stesse, tra quelle della Diocesi e nel tessuto ecclesiale dove ciascuna confraternita è collocata sia diocesano sia parrocchiale o interparrocchiale. Dopo l’identità e la comunione Mons. Marini ha richiamato l’importanza della missione chiedendo alle confraternite di essere protagoniste del nuovo indirizzo della Diocesi impostato sulle Comunità pastorali, sostenendo questo cammino e lavorando per attuarlo. In modo particolare ha chiesto alle confraternite di farsi interpreti di questo nuovo indirizzo e di condividere l’impegno per la catechesi degli adulti nei singoli Vicariati e vivendo il prossimo anno giubilare secondo le modalità che saranno presto annunciate.
Prima di andare via richiamato da altri impegni, Mons. Marini ha impartito la benedizione sui presenti. La riunione è proseguita sotto la presidenza del delegato vescovile per le confraternite don Gino Bava secondo quanto stabilito dallo Statuto del Coordinamento delle Confraternite recentemente promulgato. Don Bava, coadiuvato da Milena Bruno, Priora della Confraternita di Rocchetta Ligure nelle vesti di segretaria, ha ringraziato il delegato emerito don Gianni Rovelli e il Priore emerito Giuseppe Cetta per il lavoro svolto nel lungo periodo del loro servizio alle Confraternite diocesane e ha espresso gratitudine ai presenti per l’accoglienza ricevuta nei mesi scorsi nelle confraternite visitate.
Il delegato ha poi presentato il programma di partecipazione al Giubileo delle Confraternite che vedrà riunite a Roma intorno al Santo Padre dal 15 al 18 maggio prossimo rappresentanze significative delle confraternite da tutto il mondo. La riunione è proseguita con la lettura di stralci del nuovo statuto e la consegna dello stesso ai priori e alle priore presenti. Infine, sono iniziate le operazioni di voto per l’indicazione di tre nomi da sottoporre al vescovo per la scelta del nuovo priore diocesano.
Il delegato vescovile dopo aver raccomandato di scegliere membri meritevoli per capacità umane, per esemplarità di vita cristiana e per la disponibilità a dedicare tempo ed energie al Priorato Diocesano e aver ricordato che il voto è libero, certo e segreto, ha scelto Mario Raggi, priore di San Sebastiano (Rossi) e Bruno Mazzarello di Francavilla Bisio come scrutatori. Terminate le procedure di voto e il relativo scrutinio, don Bava ha dato lettura dei risultati e ha proclamato i tre che hanno raggiunto il maggior numero di voti: Giuseppe Gioja di Rivanazzano, Gian Paolo Vigo di Serravalle Scrivia (Rossi) e Guido Vigo di Vargo.
Al calar della sera la seduta del consiglio è terminata con grande soddisfazione dei presenti che hanno potuto conoscersi, incoraggiarsi e tornare a casa colla certezza di non essere semplicemente un “residuo del passato” come spesso sono considerate le confraternite ma realtà ecclesiali chiamate a una “testimonianza viva di fede, di preghiera e di fraternità” da tenere viva e da proporre al mondo e alle nuove generazioni.